"Sala chiuda tutti i centri islamici irregolari"

Il centrodestra insiste sui sigilli in via Faà di Bruno, via Cosenza e via Cavalcanti

"Sala chiuda tutti i centri islamici irregolari"

Tre persone morte, 16 rimaste ferite di cui due gravemente. La ferita letale degli attentati terroristici di matrice islamica si è riaperta ieri in Francia, ancora una volta nel sud. Dopo i fatti di Nizza nell'estate del 2016, stavolta è toccata alla zona tra Carcassonne e Trebes. Ed è opera di un uomo solo, un marocchino dichiaratosi appartenente allo Stato islamico, abbattuto poi alle forze dell'ordine.

Le reazioni politiche anche a Milano non si sono fatte attendere. Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda ha spiegato che l'attentato in Francia dimostra «che purtroppo abbiamo in casa un nemico dichiarato che continua a farci la guerra in nome di uno Stato che non esiste e che è stato sconfitto militarmente in Iraq e Siria. Un nemico che cresce nelle nostre comunità islamiche, tra silenzi e coperture, nelle moschee ricavate da cantine o garage, dove in tanti sanno e nessuno denuncia. È in queste piccole moschee incontrollabili di casa nostra che proliferano gli imam estremisti che radicalizzano i giovani immigrati, trasformandoli nei jihadisti della porta accanto».

Duro l'intervento del consigliere comunale di Forza Italia Silvia Sardone. «Non è accettabile abbassare lo sguardo di fronte al fenomeno delle moschee abusive a Milano. Fortunatamente sembrano esserci passi avanti sulla moschea di via Faa di Bruno, una battaglia che dura da anni con i cittadini esasperati e la clamorosa mancanza del Comune. Il sindaco Sala, qui come in via Cavalcanti, aveva promesso attenzione e interventi su questi abusi, salvo rimangiarsi la parola dopo poche settimane. Il Comune è sempre più succube delle comunità islamiche».

«È ancora presto per esultare sui sigilli che dovrebbero scattare alla moschea di via Faà di Bruno - insiste Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale -. La giunta Pd infatti non ha mai fatto sentire la propria voce sul tema, mostrandosi sempre tollerante nei confronti degli irregolari, inoltre resta ancora tanto lavoro da fare per arrivare alla chiusura dei tanti luoghi di culto abusivi in città, come quello di via Cosenza».

Anche Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione, è caustico con Palazzo Marino. «Non ci stanchiamo di chiedere di chiudere le moschee abusive! Il Comune di Milano ha chiuso via Maderna, che non era neanche la moschea abusiva peggiore. E invece lascia aperti luoghi al di fuori di ogni controllo, in scantinati, senza permessi. Ricordiamo che la polizia tedesca chiuse la moschea frequentata da Anis Amri, responsabile dell'attentato di Berlino al mercatino di Natale.

Regione Lombardia ha approvato la legge sui luoghi di culto e ha deciso di estenderla anche ai centri islamici: i luoghi non a norma vanno chiusi, così come non vanno aperti quelli che non rispondono ai requisiti della legge».

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