«Se fossi stato a destra non mi sarei perso uno come lui e trovo strano che non trovi lo spazio giusto». É «simpatico e coraggioso, un grande». Parole di Beppe Sala sullo sfidante Nicolò Mardegan. Davvero. Il candidato renziano ha partecipato ieri alla presentazione del libro «Milano capitale morale?» che l'avversario in campo con «Noi x Milano» - la lista che ha tra i candidati esponenti di CasaPound ed estrema destra su cui Stefano Parisi aveva posto un veto nel centrodestra - ha scritto a quattro mani con il segretario del Pd Pietro Bussolati. Davvero. Sembra uno scherzo, dopo i dem nelle scorse settimane e Sala fino a due giorni fa sul palco del teatro Parenti, hanno bersagliato Parisi per il caso del candidato di Lealta e Azione Stefano Pavesi candidato con la Lega nel Municipio 8. «Se sarò sindaco - ha assicurato Sala - ascolterò certamente Mardegan, anche se mi piacerebbe che facesse una scelta di campo più precisa, perchè trovo strano citare nel libro don Sturzo e poi aprire a CasaPound». Mr Expo non sperava forse di attirare i voti dello sfidante al primo turno, ma magari di blandire il suo elettorale in vista del ballottaggio o quantomeno evitare che si scheirasse con Parisi. Ha invece innescato una reazione durissima dalla sinistra, quella che sostiene gli avversari Basilio Luigi e Luigi Santambrogio coi quali un accordo al secondo turno sarà praticamente scontato, sia la lista Sinistra x Milano che già lo contestava per le aperture a Cl, figuriamoci corteggiare (o anche solo sedersi allo stesso tavolo in campagna elettorale) con il portavoce dell'estrema destra. «Dopo oggi - dichiara subito la coordinatrice regionale di Sel Chiara Cremonesi -, speriamo di non venire a conoscenza di altre incursioni del Bussolati-scrittore. Al segretario del Pd alleato con noi chiediamo di occuparsi del rush finale della campagna e di non dedicarsi a sperimentazioni letterarie che hanno imbarazzanti cotè politici». Finita la campagna «ognuno farà i ticket letterari che ritiene ma in Consiglio Mardegan rimarrà tra le opposizioni. Non si possono permettere ritorni fascisti». Bussolati ribatte: «Non devo chiedere certamente il suo permesso se sentirò l'esigenza di scrivere un articolo o un saggio». Insorge Basilio Rizzo: «Sala dice che ascolterà Mardegan; che un sindaco parli con chiunque è un'ovvietà, dirlo adesso ha invece un altro significato. Lcco perché sosteniamo che Sala non è un candidato di sinistra, le sue parole si commentano da sole». Milano «è medaglia d'oro della Resistenza e merita un sindaco che sull'antifascismo non usi nessun mezzo termine». Anche Luigi Santambrogio si dice «colpito e rammaricato delle parole riservate da Sala all'esponente della destra omofoba, xenofoba e nostalgica. Pur di raccattare, forse, qualche voto al ballottaggio, ha oltrepassato un limite politico e morale per me invalicabile». Qualche ora dopo mr Expo prova a correggere il tiro: «Ci tengo a precisare le mie parole: da sindaco ascolterò tutti, anche quelli che hanno opinioni e ideologie diametralmente opposte alle mie.
Fra costoro, c'è anche Mardegan. Questo è il lavoro di un sindaco in democrazia. La mia distanza dall'ideologia veicolata da Casa Pound è assoluta e irremovibile e ho stigmatizzato la scelta di Mardegan». Chissà se avrà convinto i «compagni».ChiCa
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