Sala iscrive 9 figli arcobaleno Schiaffo a governo e Regione

Il governatore è cauto, dal centrodestra critiche accese Il sindaco prosegue sulla sua linea: Milano è apripista

Sala iscrive 9 figli arcobaleno Schiaffo a governo e Regione

Teresa Pozzi e Fedya Crespolini, 43 e 41 anni, sono entrate a Palazzo Marino spingendo il passeggino. La piccola Valentina, nata il 3 giugno, è stata dimessa dalla Mangiagalli solo ieri a mezzogiorno e quattro ore dopo era già sotto i flash. Prima bebè in assoluto ad essere registrata all'Anagrafe dal sindaco in persona come figlia di due mamme. Beppe Sala in una ventina di minuti ha firmato il riconoscimento di figli - nove in tutto - per quattro coppie di mamme. L'accelerata era partita qualche settimana fa dalla lettera-appello di Corinna Marrone Lisignoli e la moglie Francesca, le seconde ieri ad essere registrare come genitori di Eric Manfredi, nato il 2 giugno. Già grandi i figli di Francesca Pardi, autrice del discusso libro «Piccolo uovo» che racconta le famiglie omosessuali ai bimbi dell'asilo, e Maria Silvia Fiengo: i gemelli Raffaele e Giorgio sono nati con fecondazione assistita nel 2006, Margherita ha sedici anni, Antonio (l'unico nato da Pardi, gli altri tre da Fiengo che spiega come i figli «ci tenessero ai due cognomi, li usavano già ma da oggi è un po' diverso») ne ha 9. Ultime in ordine di comparsa, Chiara Orlandini (residente a New York) e Giovanna Greco, due mamme per i tre gemelli Zeno, Edda e Teo. «È giorno di festa e non di polemiche» premette Sala prima della foto di gruppo con la scritta «famiglie arcobaleno» e tagliare una maxi torta con mamme e figli. Ma il gesto proprio ieri è (ovviamente) «un messaggio politico e sociale» e una sfida al governo Lega-M5S. Premette Sala che «tutti gli amministratori sono pro tempore, lo sono io e lo è il neo ministro Lorenzo Fontana» che ha negato l'esistenza delle coppie arcobaleno. «Non è pro tempore invece lo spirito di una città, e se il premier Conte è fiero di essere populista, io ho l'orgoglio di rappresentare la mentalità milanese aperta e contemporanea». Ci saranno reazioni dal governo? «Vediamo, noi non cambieremo indirizzo perché non si tratta tanto di una opzione politica ma la voglia di rappresentare questa Milano. Abbiamo già ricevuto 15-20 altre richieste e andremo avanti. Ministro Fontana o meno, questo non è un riposizionamento, sulla strada dei diritti gay siamo partiti da tempo e non ci fermiamo». Per ora la regola è «madre certa», il Comune aveva chiesto al precedente governo indicazioni su come procedere per la trascrizione di figli con due padri, e passa la palla al ministro dell'Interno Matteo Salvini: «Siamo in attesa di chiarimenti perché lì sì, in mancanza di una madre certa ci potrebbe essere rischio di irregolarità. Ma abbiamo chiesto delucidazioni da mesi, se non arriveremo decideremo in giunta». Anche il governatore Attilio Fontana ha ribadito che «la legge riconosce diritti per le unioni fra persone dello stesso sesso. Un'altra cosa è dire che queste costituiscono una famiglia, perché bisognerebbe cambiare la Costituzione. Esiste l'unione, non è prevista, dal nostro ordinamento giuridico, la famiglia arcobaleno». Esistono «eccome - ribatte Sala - e basta guardarsi negli occhi. Non mi riferisco a Fontana ma a volte dietro a queste posizioni c'è ambiguità. Oltre a fare i moralisti andrei a vedere nelle loro famiglie e nei loro ambienti sociali se non conoscono persone che hanno fatto scelte diverse». La collega M5S di Torino Chiara Appendino lo ha battuto sul tempo, registrando figli arcobaleno almeno un mese e mezzo fa. «È un sindaco di buonsenso, non mi preoccupa essere secondo o terzo» ribatte Sala, convinto che da Milano possa arrivare la spinta per un cambio culturale nel Paese «non solo da questo punto di vista ma anche sul tema della gestione dei flussi migratori. Io non ho mai detto come altri a sinistra che nessuno è clandestino ma Milano accoglie il doppio dei profughi della media italiana ed è segno che si può fare».

Critico il capogruppo di Milano Popolare Matteo Forte: «Sala non piega l'amministrazione a esigenze di pura propaganda. Dovrebbero spiegargli che la tenuta dei registri dello stato civile è gestita a nome del governo, non in sostituzione. Non può creare il diritto, ma attenersi a quanto previsto dalle leggi dello Stato.

Con il suo comportamento peraltro non tutela il bambino ma avvalla con un atto arbitrario, una pratica penalmente vietata: il ricorso alla fecondazione eterologa per ottenere un figlio da parte di una coppia dello stesso sesso è un reato punito fino a due anni di reclusione». Per Luigi Amicone (Forza Italia) «Sala rischia di agevolare il commercio di uteri in affitto».

Chiara Campo

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica