Sala provoca le squadre: «Via alle Olimpiadi? Spero San Siro ci sia...»

Malagò: «Noi restiamo fuori dalla partita» Il Cio: «Soddisfatti, ma serve legge olimpica»

Marta Bravi

«La sede ufficiale per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali del 2026 è San Siro e spero che sarà ancora lì nel 2026». Parola del sindaco Beppe Sala al termine del seminario internazionale su Milano-Cortina 2026. Una frecciatina alle squadre che all'ultimo incontro hanno criticato l'ipotesi di mantenere il Meazza «rifunzionalizzato» accanto al nuovo impianto. Si tiene alla larga dalle polemiche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Nel dossier è inserito San Siro, ma non so se ci sarà questo San Siro, un altro San Siro, un San Siro piccolo e un altro al fianco. A noi va bene tutto, giusto che la partita riguardi Inter e Milan e il Comune. Noi siamo laici a riguardo».

Guarda al concreto il nuovo amministratore delegato del Comitato Organizzatore Vincenzo Novari: i giochi «dovranno cambiare la vita di tutti» gli italiani. «In questi due giorni abbiamo acquisito tante competenze, idee e progetti: ora dobbiamo organizzarle, gestirle e realizzarle». È stato lo stesso Novari martedì a sottolineare come sulla realizzazione dei Giochi l'Italia si giochi tutta la sua credibilità: «Dobbiamo battere su tre punti. Saper coinvolgere i giovani e far sentire loro questo prodotto, sfruttare le competenze di Losanna e dei nostri territori, i valori per gli stakeholder devono durare nel tempo e generare un'eredità». È proprio la pianificazione della legacy, ossia come gestire l'eredità infrastrutturale e non solo della manifestazione l'urgenza indicata dalla stessa presidentessa della commissione di coordinamento Sari Essayah. Il Cio sarà nuovamente in Italia a marzo per una breve visita e poi a settembre, la prima verifica a meno di sei anni dai Giochi.

Il Cio ha lasciato Milano esprimendo soddisfazione, come ha confermato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, auspicando che l'Italia «non sprechi la posizione di rendita» e chiarendo che a Losanna seguono con attenzione l'iter per l'approvazione della legge Olimpica. Difficilmente arriverà entro fine 2019 come era previsto, andrebbe bene anche a gennaio ma è opportuno evitare ulteriori ritardi. «Non stiamo facendo pressione. Meglio una legge buona, che consenta di non avere problemi in futuro, piuttosto che una fatta in fretta» ha notato Essayah. Il governatore Lombardo Fontana si dice soddisfatto delle rassicurazioni del ministro per lo Sport Spadafora: «Mi fa piacere che abbia detto che sta lavorando alla Legge olimpica e che a breve la depositerà. Se non viene allegata alla Finanziaria temo che entro l'anno non si riesca ad arrivare. L'importante è che arrivi al più presto. Però il ministro ha sempre mantenuto la parola».

Il Comitato Organizzatore dovrà anche realizzare il logo olimpico che sostituirà quello della candidatura.

«Non è scontato fare un logo migliore - spiega Malagò -. Se ne occuperà il Ceo Novari, non so se attraverso un concorso o con il coinvolgimento delle scuole. Sul logo si deve sviluppare una parte significativa dei ricavi, su marketing, merchandising e valenza commerciale».

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