Sala "ricorda" ma solo su Facebook

Sindaco assente alla cerimonia: "Lavoravo su Ema, sono giustificato"

Sala "ricorda" ma solo su Facebook

«Oggi è il Giorno del Ricordo e Milano tutta si ferma per commemorare le vittime delle stragi delle foibe e l'esodo forzato di migliaia di cittadini». É il messaggio scritto ieri mattina su Facebook dal sindaco Beppe Sala dopo le polemiche scoppiate già venerdì sulla sua assenza alla cerimonia di commemorazione in largo Martiri delle Foibe. «Voglio condividere con voi - prosegue - le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un contributo illuminante su cui riflettere anche alla luce dei recenti avvenimenti: Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell'odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema». A mezzogiorno però, come previsto, a rappresentare il Comune con la fascia tricolore alla cerimonia commemorativa nel Municipio 2 è l'assessore radicale Lorenzo Lipparini. E il leghista Massimiliano Bastoni torna a contestare «l'assenza del sindaco che conferma disprezzo per i Martiri delle Foibe. Per Sala evidentemente si devono mantenere fossati di odio politico. Le sue assenze, anche sulla violenza e l'illegalità di cui i centri sociali sono paladini in città, sono prova di una faziosità ridicola e vergognosa». In prima fila alla cerimonia il presidente Municipio 2 Samuele Piscina. Il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi insiste: «Un anno fa il Consiglio ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, presentato dal centrodestra, in cui la giunta si impegnava a far erigere un monumento in ricordo delle vittime delle foibe in piazza della Repubblica. A distanza di un anno, purtroppo, quasi nulla è stato fatto in questa direzione, speriamo entro l 2018». Sul monumento Sala ribatte: «Non capisco i consiglieri che si lamentano, la delibera parla chiaro e dice che la stele non si fa a spese dell'amministrazione ma bisogna trovare fondi. Al posto di fare polemica si attivino.

Sono il primo a dire che il tema delle foibe non è ancora abbastanza conosciuto ed è giusto che anche il Comune prenda posizione in maniera ancor più chiara con iniziative. E l'anno prossimo lo faremo». Sulla sua assenza: «Ho lavorato con gli avvocati per Ema, in questo momento è una partita importante per Milano, mi sentivo assente giustificato».

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