Chiara Campo
Dalle serate di «cryptotango» (giusto ieri) ai dj set fino all'alba, i giochi di ruolo in cui per mettersi nei panni di un migrante bastava versare 15 euro di iscrizione o la festa senza veli «Balla coi nudi», il collettivo Macao nei sei anni di occupazione abusiva dell'ex macello di viale Molise ha fatto parecchio discutere. A ripetizione il centrodestra e il presidente del Municipio 4 Paolo Bassi hanno invocato lo sgombero. «Assomiglia a un centro commerciale più che un centro sociale» è (tra le altre) la polemica di chi dice no a «condoni» e trattative con chi occupa illegalmente e dal 2012 ha creato un ricco business, ovviamente esentasse. Uno schiaffo ai bar e locali della zona. La proprietà della palazzina liberty di viale Molise, che rientra in un complesso di tre immobili, passerà a breve da Sogemi al Comune che ha presentato qualche settimana fa in Commissione una delibera per conferire il bene al Fondo immobiliare II e metterlo in vendita. La base d'asta per le tre palazzine potrebbe partire da 24 milioni di euro. Macao «sotto sfratto» ha manifestato davanti al Comune e ieri il sindaco Beppe Sala, durante un'intervista a Radio Popolare, ha voluto rasserenare i militanti: «Noi non vogliamo mandare via nessuno, però rimane il fatto che la situazione la dobbiamo regolarizzare. Ho chiesto ai miei di continuare nel dialogo e di trovare delle formule per capire se i ragazzi di Macao possono star lì. A conferma delle cose che dico, credo che il mio atteggiamento sul Leoncavallo sia stato molto chiaro, di massima collaborazione per cercare una soluzione. Non vuol dire essere buonista, ma certamente non appartengo a quelli che dicono risolviamo con un colpo di spugna, perchè queste realtà hanno portato e stanno portando tanto valore a quei quartieri». Non è della stessa idea evidentemente il Municipio 4 che denuncia da anni il disturbo, gli abusi, la concorrenza sleale nei confronti dei commercianti regolari. Tant'è. Già l'anno scorso Macao aveva proposto alla giunta di percorrere la via dell'acquisto della palazzina attraverso l'organizzazione tedesca Mietshäuser Syndikat che investe in progetti di acquisizione di immobili per toglierli dal mercato. Le palazzine potrebbero essere messe in vendita singolarmente ma l'opposizione si batterà perchè vengano prima liberata e tutto avvenga con bando pubblico. Non solo: avrebbe il diritto chi ha trasgredito le leggi a partecipare all'asta? La questione approderà in consiglio e il dibattito si preannuncia caldo. «Le parole di Sala sul centro sociale abusivo sono tutt'altro che rassicuranti - contesta il capogruppo di Forza Italia in Regione e consigliere comunale Gianluca Comazzi -. Dal sindaco ci saremmo aspettati una posizione netta a difesa della legalità. Questo collettivo organizza da anni feste, disturbando la quiete pubblica e registrando cospicui incassi, ovviamente esentasse. La loro attività fa concorrenza sleale ai tanti bar e pub regolari, per tacere dei loschi traffici di sostanze stupefacenti all'interno dell'area. Per Sala è un valore? Fi rifiuta questo approccio: ci batteremo in tutte le sedi istituzionali affinché sia ripristinata la legalità, l'unica strada percorribile è quella dello sgombero». E il capogruppo Fi in Comune Fabrizio De Pasquale avverte: «Se proverà a concedere spazi senza gara ricorreremo alla Corte dei Conti. Invitiamo Salvini ad applicare le direttive sugli sgomberi». All'attacco la consigliera del gruppo misto Silvia Sardone: «Sala scandalosamente vuole dare spazio a chi occupa, fa affari illegalmente e supporta lo spaccio. Ma quale valore?».
E Sala torna a parlare dell'ipotesi di fare il bis.
«Credo che il ruolo del sindaco sia più adatto a me rispetto ad altri più puramente politici. Se c'è poi bisogno di politici nazionali che sostengono che hanno abolito la povertà, come fa il vicepremier Di Maio, sono fuori dal gioco».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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