Saldi, nudi per avere il super sconto

Saldi, nudi per avere il super sconto

«Bag in saldo, borsa in saldo!» grida un Vu' cumprà in corso Buenos Aires che sconta l'imitazione di Vuitton da 45 a 30 euro. Il corso è la strada più fantasiosa di Milano per quanto riguarda i saldi, scoccati ieri alla mezzanotte in Lombardia per tutte le Cenerentole che vogliono togliersi lo sfizio di comperarsi a buon prezzo la preziosa scarpetta perduta.
La Upim di Buenos Aires è stata la prima ad offrire la merce scontata, aprendo dalle 24 alle 3 del mattino. Da Desigual, celebre store spagnolo, l'iniziativa più divertente: il «Seminaked Party». Ai primi cento clienti che si presentavano in biancheria intima, ma il seminudo doveva essere molto, molto originale, come in alcuni uomini che si sono messi in mutande e tiracche, venivano dati due capi in dono. Nel negozio di cosmetici naturali Bottega Verde in un quadrato color erba davanti all'entrata le persone attendevano anche sedute per terra. Dentro la Puma molto richieste le maglie delle squadre dei Mondiali. «Quelle sono le uniche a non essere in sconto. Forse dopo il 13 luglio andranno in saldo le divise di tutte le nazionali a parte quella italiana» dice Silvia, la commessa alla cassa.
In Lombardia questi saldi dureranno trenta giorni e secondo alcuni esperti potrebbero essere il primo segnale di una leggera ripresa delle vendite, grazie al bonus fiscale di 80 euro messo in busta paga dal governo Renzi, mentre per la Codacons potrebbero registrare un ribasso del 3,6% rispetto all'estate 2013. Fatto sta che nel primo giorno, baciato dal sole e dalla freschezza di una giornata più primaverile che estiva, i negozi non erano presi d'assalto. Dimenticate le code davanti a Moncler in via della Spiga, nel quadrilatero della moda le grandi firme sono state meta più di stranieri che di Milanesi. Definire un accampamento il salotto di Chanel sarebbe un'offesa per l'accampamento: uomini e donne sulle poltroncine si attaccavano a bottiglie d'acqua lasciate poi sulla moquette e in maggioranza erano russi in calzoni corti e canottiera con tanto di prole urlante.
Ogni due metri lungo la strada ti fermano ragazzine con biglietti da visita di vari negozi che annunciano le loro occasioni. In saldo le montature degli occhiali da vista, i cosmetici con eccezione delle creme solari ma soprattutto le scarpe, l'oggetto ritenuto di maggior acquisto. Sulle vetrine di molti negozi la scritta «Tutto all'80%» invoglia, anche se il Codacons avverte di diffidare di coloro che promettono una percentuale superiore al 50% e per evitare truffe la Federmoda ha lanciato l'iniziativa «Saldi chiari». Eppure alcune griffe di lusso come Agent Provocateur in via Verri, il marchio inglese di piccante seduzione per quanto concerne l'intimo femminile, arrivano al 75% senza mentire e senza scomporsi. I saldi sono ballerini e anche quando viene promessa la metà del prezzo indicato sul cartellino, in realtà scopri, entrando nel negozio, che alcune cose sono scontate al 20%, altre al 30% e altre al 40%, e che certi oggetti, attesi per tutto l'inverno, in saldo non ci vanno proprio come le t-shirt da Vivienne Westwood che non vanno al ribasso perché ritenute un continuativo.
In via Montenapoleone la coda si è vista soprattutto davanti a Gucci, ma anche qui gli occhi a mandorla dichiravano portafogli che venivano soprattutto dal Giappone. Code anche davanti alla Disney per accappararsi i balocchi dei bimbi. Poche le donne arabe che dei saldi non ne approfittano, visto che a Milano vengono per cercare capi esclusivi e supercostosi. Forse le signore milanesi hanno preferito andar via per il weekend, anche perché molti grandi negozi per la clientela hanno iniziato a mandare via mail l'avviso dei presaldi almeno dieci giorni fa. Spiccano soprattutto i ribassi dei bijoux e dei costumi da bagno di pregio come quelli di Eres.

In questo mese i consumatori potrebbero attivare un giro d'affari stimato intorno ai 500 milioni di euro, facendo quindi alzare la percentuale d'acquisto di almeno il 4% rispetto al 2013, ritenuto uno degli anni più scuri della crisi del terzo millennio.

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