Sallusti, Cossutta, le donne arabe Ecco le nomination all'Ambrogino

La scadenza è fissata domani a mezzogiorno. Ma il vertice di fuoco si terrà tra qualche settimana, quando dall'elenco delle candidatura si dovrà arrivare alla rosa dei premiati al Dal Verme, il prossimo 7 dicembre. E non è mai un percorso netto: le liti tra i partiti sono la tradizione degli Ambrogini, l'edizione 2012 non ne farà senza. Il consigliere di Sel Luca Gibillini rischia di esasperare anche i colleghi della maggioranza, i cattolici del Pd che già hanno digerito malvolentieri il registro delle unione di fatto targato Pisapia. Deciderà domani, dopo un confronto con i colleghi, se candidare le prime coppie-simbolo che hanno firmato il registro milanese, Paolo Hutter (e compagno) e Francesca Vecchioni (e compagna). Se riusciranno a dissuaderlo, proporrà comunque la Medaglia alla Memoria per Ivan Dragoni e Gianni delle Foglie, prima coppia gay a sposarsi simbolicamente in piazza Scala vent'anni fa. L'allora consigliere Pds Paolo Hutter indossò la fascia tricolore per celebrare finti matrimoni tra omosessuali. A firma Gibillini è anche la candidatura di Arci Milano, già ampiamente premiata dalla giunta in quest mesi a dire il vero con contributi per manifestazioni di vario tipo, dai Consigli di zona per i baby politici, al Carnevale dei popoli, persino l'apertura di un ritrovo a Betlemme (costato 30mila euro).
Il consigliere e coordinatore milanese del Pdl Giulio Gallera candida all'Ambrogino d'oro il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, condannato a 14 mesi di carcere per diffamazione. «Lo propongo come simbolo della libertà di opinione dei giornalisti e spero di raccogliere l'unanimità», spiega. Propone anche Gian Maria Longoni, il patron del Teatro Smeraldo che ha abbassato per sempre il sipario a giugno. Sei anni di cantiere in piazza XXV Aprile, incassi in picchiata, lo sfogo contro l'abbandono delle istituzioni. «La chiusura è stata una ferita per la città, sarebbe un modo per chiedere scusa per quanto ha subito».
Dovrebbe essere a firma della capogruppo Pd Carmela Rozza la candidatura dell'ex parlamentare, sibolo della Resistenza e dirigente del Pci (anche della federazione milanese) Armando Cossutta, 86 anni. Un nome che ci si sarebbe aspettati più da Basilio Rizzo, esponente della sinistra radicale. Battuto sul tempo? Mirko Mazzali di Sel avrebbe proposto il Lambretta, il collettivo che sta occupando una palazzina Aler («ha liberato un luogo da degrado e criminalità» la sua versione). Ma è un «collettivo informale». Oltre che inopportuno, non è candidabile per regolamento. Carlo Masseroli (Pdl) propone Pierluigi Bernasconi, ad di Mediaworld e Saturn «in tempi di crisi sta ancora assumendo». Qualche consigliere avrebbe intenzione di puntare su Stephan Lissner, nome che rischia di dividere viste le polemiche sul maxi-stipendio del Sovrintendente della Scala, e del direttore musicale Daniel Barenboim. Il capogruppo Alessandro Morelli candida la sezione Darsena della Lega, «sfrattata» dal dazio di piazza XXIV Maggio e da ieri abusiva «in attesa di alternativa dal Comune». Propone la Medaglia alla Memoria per il vigile Nicolò Savarino travolto mentre cercava di bloccare un suv in fuga.

Massimiliano Bastoni (Lega) candida l'ex capitano dell'Inter Zanetti, l'Associazione vittime di violenza e la Polizia penitenziaria di San Vittore e l'associazione Donne arabe in Italia. Un lumbard? «Si battono contro il rigore islamico, la violenza, l'obbligo di velo». La vicepresidente Dounia Ettaib (che ricevette anche la scorta per le minacce subite) vive e opera a Milano.

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