Matteo Salvini arriva alla Cittadella degli alpini, su invito dell'Ana, poco dopo le 14. Farà un lungo giro tra gli stand e nell'area della ristorazione, per quasi due ore. Indossa la felpa della Protezione civile dell'Associazione nazionale alpini e la maglietta dell'Adunata del centenario. È accolto da applausi e cori delle penne nere. «Da milanese sono orgoglioso di questa invasione pacifica, educata, rispettosa e civile degli alpini». Poi rilancia una proposta fatta in passato: «Continuo a ritenere da ministro e da italiano che la proposta dell'Associazione nazionale alpini di introdurre anche per un periodo più breve una forma di servizio civile, servizio militare, servizio nei pronto soccorso o nei pronto intervento, di protezione civile sarebbe utile per tanti ragazzi e ragazze». Il presidente Ana Sebastiano Favero lo saluta e lo accompagna fino all'ospedale da campo rimontato al parco Sempione.
Aggiunge il ministro dell'Interno: «Lo offriamo alla riflessione di tutto il Parlamento e di tutto il Paese. Io feci dodici mesi da fante. Magari dodici mesi oggi no, però sei mesi con nozioni di pronto soccorso, protezione civile e pronto intervento, magari nel Corpo degli alpini, servirebbero a molti ragazzi e a molte ragazze per imparare rispetto, sacrificio, disciplina, onore, sudore e fatica. Quindi, ci riproveremo». Lungo il percorso molte strette di mano e molti selfie. Una coppia di giovani contestatori lo segue e urla «buuuuu» e «vergogna». I due, un ragazzo e una ragazza, vengono identificati dalla Digos che vigila sulla visita del vicepremier. I cronisti provano a portare il discorso sulle polemiche all'interno del governo. Salvini si limita a una frase sui rimpatri: «I numeri dicono che quest'anno abbiamo espulso il doppio delle persone che sono sbarcate, per la prima volta dopo non so quanti anni. Spero che nessuno voglia riaprire i porti». Il resto è saluti, richieste di foto, battute dei tanti ragazzi che si avvicinano. Il ministro è stato uno delle migliaia di visitatori di ieri alla Cittadella, casa milanese per tre giorni di Truppe alpine e Ana. Circa 8mila ogni ora. Gli spazi sono stati allestiti per la parte militare dal personale della Brigata alpina Taurinense, la cui banda dei membri in congedo ha anche eseguito un breve concerto nel pomeriggio, prima che il temporale costringesse a una chiusura anticipata degli spazi nel parco. Spiega il generale Davide Scalabrin, comandante della Taurinense: «Sono presenti i nostri mezzi specialistici come il mini escavatore e la mini pala cingolata in dotazione al Genio che, unitamente alla Protezione civile, concorre al soccorso delle persone colpite da calamità.
C'è il personale del Nucleo antincendio boschivo del battaglione Vicenza di L'Aquila, che è disponibile in breve tempo a operare dove necessario. Questa, in breve, è la nostra capacità di operare a fianco degli alpini della Protezione civile, che dimostrano che insieme si può operare più efficacemente».
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