San Carlo Proibite le feste a scuola: «Insulto alla povertà»

Baby-festeggiate ricoperte di Barbie, cuccioli e principesse. Inviti personalizzati, party a tema, costumi per gli ospiti, gadget, fotografi ufficiali, maghi, giocolieri. Andavano sotto il nome di feste di compleanno. Ma al Collegio San Carlo, che generosamente aveva offerto i propri spazi alle famiglie per le feste dei bambini, si organizzavano pomeriggi esclusivi senza badare a spese. Fino a 800-900 euro, alla faccia della crisi. Il rettore del Collegio di corso Magenta, una delle scuole più esclusive della città, ha detto basta, definendole senza mezzi termini «un insulto alla povertà». Parole forti alle quali è seguito un richiamo alla sobrietà e a uno stile di vita più solidale. Con una lettera inviata a tutti i genitori dei 1.570 bambini e ragazzi che frequentano la scuola (dalla materna al liceo), don Aldo Geranzani ha puntato il dito contro quelle feste «diventate improvvidamente un must - scrive -, un'offesa alla saggezza educativa, un inutile sfoggio di protagonismo». Per questi motivi il rettore nei giorni scorsi ha chiesto a tutti «una pausa di riflessione sulle feste: che siano tenute in Collegio o altrove. Noi riteniamo opportuno sospenderle, temporaneamente».

Spiega il preside Osvaldo Songini che l'idea di offrire la ludoteca per festeggiare il compleanno era nata per venire incontro all'esigenza delle famiglie di trovare spazi in un ambiente familiare, senza contaminazioni consumistiche. Purtroppo la motivazione è stata vanificata. Spendere 800 euro per una festa non fa parte del nostro stile educativo».

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