«A San Siro serve un intervento militare». A parlare così il presidente del municipio 7, Marco Bestetti (Forza Italia) in audizione alla commissione consigliare periferie. «La situazione nel quartiere di edilizia residenziale è veramente grave: il quartiere è in mano al racket delle occupazioni abusive e allo spaccio. Serve un intervento di bonifica e di sicurezza. La politica di sgombero di un appartamento alla settimana previsto dal protocollo della Prefettura con Aler e MM non è sostenibile, serve un intervento massiccio». A San Siro, infatti, «a essere ghettizzati sono gli italiani» che arrivano a «cambiare la residenza perché non ritengono decoroso vivere li» spiega Bestetti.
In particolare, secondo il presidente del municipio 7 «il centro sociale di via Micene organizza e gestisce lo smercio di chiavi di appartamenti o il subingresso di persone in maniera strutturata al di fuori delle graduatorie Aler, commettendo un reato».
Piccata la reazione del consigliere di Milano in Comune Basilio Rizzo perché «in sessant'anni non mi sono accorto di vivere in una zona che ha bisogno di essere militarizzata». Per Rizzo «la soluzione della militarizzazione è sbagliata. Il rischio, anzi, è dare l'impressione che il problema non sia risolvibile. E la colpa è di tutte le amministrazioni di ogni colore che in questi anni hanno trascurato la questione delle case popolari. Se, per esempio, in via Tracia è difficile vivere la colpa è anche delle forze dell'ordine che preferiscono concentrare il disagio in un unico luogo perché più facile da controllare». Certamente - il ragionamento dei consiglieri - lasciare le case all'abbandono e la degrado non aiuta gli inquilini, oltre a rendere ancora più onerosa e difficile la ristrutturazione degli stessi edifici. Tutti concordi nel ritenere, una volta liberati gli alloggi dagli occupanti abusivi, che sia necessario un intervento tempestivo del gestore per riqualificare gli appartamenti e assegnarli subito.
Il presidente Bestetti ha lamentato anche un errore nella gestione dei vigili di quartiere «che vengono gestiti dal centro, senza un rapporto diretto col comandante della polizia locale della zona», per cui «la programmazione di interventi che il comandante fa può essere stravolta».
Mentre per il presidente del municipio 6 Santo Minniti i problemi più evidenti riguardano le case gestite da Aler, per Bestetti «abbiamo situazioni disastrose sia in capo ad Aler che in capo ad Mm».
Nel municipio 6, tutti i quartieri dove persiste il problema della sicurezza e del degrado sono accomunati dalla «presenza di case popolari in condizioni di degrado», anche perché gli edifici che contengono alloggi non assegnabili favoriscono le occupazioni e l'accumularsi di situazioni di criticità. Bene, invece, le opportunità rappresentate, dal progetto di riqualificazione del quartiere Giambellino-Lorenteggio e dalla costruzione della M4.MBr
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