In piazza della Scala a Milano, ma anche a Lecco, Magenta e a Cremona come in altre settanta città italiane. Parte la battaglia per l'insularità in Costituzione. Oggi dalle 10 alle ore 16, nel gazebo davanti a Palazzo Marino, tutti potranno firmare per la proposta di legge di iniziativa popolare che mira a reinserire nell'articolo 119 della Costituzione Italiana il principio dell'insularità, che nel 2001 è stato eliminato dalla carta fondamentale della Repubblica. Al gazebo sarà presente anche l'europarlamentare milanese Stefano Maullu, che da anni - tramite l'associazione Ambasciata di Sardegna - è punto di riferimento dei sardi emigrati a Milano e in Lombardia. Dalle sue stime si ricava un'idea della consistenza numerica di questa comunità, che anche a Milano - come in altre realtà - è molto coesa e attaccatissima alle sue radici. Calcolando solo la prima generazione sono 25mila i sardi nella città metropolitana di Milano, la più popolata di emigranti sardi. La seconda provincia per entità numerica della comunità sarda è Varese, con oltre 7.100 residenti, poi Brescia con 5.330, la Brianza con 4.770 Bergamo con 3.700, Pavia con 3.627 e le altre, con Sondrio all'ultimo posto in classifica con 511 sardi. Il totale sfiora i 60mila.
I sardi sono i principali artefici dell'iniziativa per l'insularità, ma per tutti gli isolani un riconoscimento costituzionale sarebbe il presupposto fondamentale per veder riconosciuti diritti molto concreti, che spesso comprendono anche la possibilità di tornare a casa con piccole agevolazioni sulle tariffe dei trasporti (marittimi o aerei). Sardi, siciliani e isolani delle piccole isole, tengono molto a sottolineare che non chiedono sussidi (spesso mal gestiti in passato) ma l'eliminazione di alcune condizioni di sfavore che si traducono in un gap nelle chance di sviluppo. «L'eliminazione del riferimento alle isole e al principio di insularità - spiega Maullu, che è deputato europeo di Forza Italia - ha rappresentato un grave danno per tutti gli isolani, per la Sardegna, per i sardi e per chi ha dovuto abbandonare l'isola e vuole vedersi garantito il diritto a poterci tornare a condizioni e prezzi sostenibili. Oggi quella per il reinserimento del principio di insularità in Costituzione è una battaglia di giustizia e civiltà, che alla luce delle mie origini sarde porto avanti insieme agli amici del Comitato per l'insularità con Ambasciata di Sardegna».
La questione insularità era stata posta con una richiesta di referendum, bocciato. Poi è diventata una proposta di legge di iniziativa popolare depositata oggi in Corte di Cassazione dal Comitato per l'inserimento del principio di insularità in Costituzione. La raccolta firme si apre oggi, il tempo per la raccolta è di sei mesi e le firme devono raggiungere quota 50mila.
Nel manifesto per il riconoscimento dei diritti dell'insularità si chiede non solo «di riconoscere il principio di insularità nella Costituzione Italiana come condizione irrinunciabile ed equa di un pari diritto di cittadinanza» ma anche «di calcolare in modo scientifico il maggior aggravio di costi derivante dall'applicazione della parità di diritti di cittadinanza nel contesto insulare».
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