Cronaca locale

La Sardone contro Chef Rubio: "Fa festa con i rom abusivi"

Silvia Sardone contro la festa dove Chef Rubio ha presentto il suo cortometraggio: "Siamo alla follia: non solo vengono tollerati reati come le occupazioni ma addirittura si organizza una festa con tanto di musiche rom e piatti tipici della tradizione romani"

La Sardone contro Chef Rubio: "Fa festa con i rom abusivi"

Silvia Sardone contro Chef Rubio. Il consigliere regionale e comunale del gruppo misto ha attaccato il cuoco e conduttore tivù che ieri ha presentato, davanti alla comunità rom in piazza Selinunte, il cortometraggio da lui prodotto intitolato 'Elias'.

"Il comitato Abitanti di San Siro, spalleggiato dai centri sociali, ha fatto sapere di aver scelto proprio piazza Selinunte perché qui ci sono diverse occupazioni abusive di alloggi popolari da parte dei nomadi sgomberati dai campi. Siamo alla follia: non solo vengono tollerati reati come le occupazioni ma addirittura si organizza una festa con tanto di musiche rom e piatti tipici della tradizione romanì", ha detto la Sardone. "Il Comune non ha nulla da dire? Questi personaggi hanno tutte le autorizzazioni del caso o come nel caso della San Siro Street Festival è tutto abusivo?", si è inoltre chiesta il consigliere della Regione Lombardia e del Comune di Milano. "I rom che occupano le case popolari nel quartiere - conclude Silvia Sardone - vanno sgomberati mica festeggiati. Mi sembra una cosa così ovvia, ma evidentemente non lo è per la sinistra".

Nella pagina Facebook che promuoveva questa iniziativa dal titolo "Nei nostri quartieri nessuno è straniero” si descriveva piazza Selinunte come "rione popolare e meticcio, vissuto da quella moltitudine di culture, storie e colori che caratterizzano le periferie milanesi".

"Abbiamo scelto questo luogo anche come risposta alle crescenti retoriche securitarie e legalitarie nate nel quartiere in seguito all’occupazione di diverse case sfitte da parte di persone sgomberate da campi rom", si legge ancora nella presentazione della serata che vede descritta come un'occasione "per scardinare le logiche della guerra tra poveri che partiti come la Lega fomentano per parlare alla pancia di chi soffre la crisi e la povertà, indicando spesso nel diverso il nemico contro cui scagliarsi".

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