Si lavora giorno e notte. Più di cinquemila persone sono impegnate in quello che è il cantiere dei cantieri, il grande agglomerato di Expo, e come per qualunque lavoro prossimo al termine è difficile, per un occhio profano, cogliere l'effettivo stato di avanzamento. Da un lato cataste di materiali, strade sconnesse, edifici in montaggio, Albero della vita (il simbolo dell'intero evento) ancora sguarnito, autunnale. Dall'altro, tensostrutture tese come corde di violino, zone verdi piantumate, compresi bei filari di salici, passerelle sopra la ferrovia quasi ultimate, arena all'aperto pronta all'uso.
Ieri il dato ufficiale: il 90% delle opere di cui Italferr è direttore dei lavori (e cioè la grande maggioranza di tutto il quartiere) sono già pronte. Riguardano i lavori urbanistici (a cominciare dal Decumano e dal Cardo, ispirati alla città romana, che s'intersecano e fanno da scheletro a tutto il sistema), le architetture di servizio, spazi espositivi, i cluster (padiglioni tematici dove vari Paesi valorizzano le prorpie affinità). Italferr, la società d'ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato, ha ricevuto l'incarico nell'agosto 2014, dopo una bufera giudiziaria; l'unica incongnita erano i tempi, e ieri è stato confermato che il calendario è rispettato: «All'apertura del primo maggio i visitatori potranno vedere quasi tutto» ha assicurato il commissario unico all'Expo, Giuseppe Sala. «Esternamente sarà tutto completato; è possibile che nel padiglione di qualche Paese restino da ultimare alcune finiture interne». Sala ha anche spiegato che i cosiddetti «camuflages» (sui quali tanto si è ironizzato), serviranno a nascondere alla vista dei visitatori aree semi-industriali e baracche di cantiere, non a ingannare sul reale stato dei lavori. Per quanto riguarda il possibile commissariamento del Padiglione Italia, Sala ha confermato che la comunicazione del prefetto è questione di ore.
Ieri il punto sullo stato dei cantieri, a 39 giorni dall'apertura, è stato fatto dallo stesso Sala insieme all'ad di Fs, Michele Mario Elia, all'ad di Italferr Matteo Triglia e al general manager della società d'ingegneria Marco Rettighieri. Per chi ama i numeri, ad oggi nei cantieri sono stati utilizzati 250mila metri cubi di calcestruzzo, 80 mila metri cubi di legno, 200 chilometri di cavi elettrici e 70 mila tonnellate di acciaio. Italferr coordina 400 imprese affuidatarie e sub affidatarie, supportando Expo nella realizzazione di opere come l'Expo Center, il Padiglione zero, il Children park, i Cluster, per un apporto che vale, in termini di fatturato, 7,5 milioni di euro.
Ieri l'ad del gruppo Fs, Elia, ha ricordato l'impegno del suo gruppo in occasione dell'Expo. La nuova stazione di Rho-Fiera sarà servita ogni giorno, nei mesi dell'esposizione, da 19 Frecciarossa, 18 Frecciabianca, quattro Intercity notte e 26 treni da e poer Svizzera e Francia. Le stazioni di Milano Centrale, Garibaldi e Rho saranno dotate di collegamento wi-fi, avvio di un progetto per esterderlo a tutta la rete.
Elia, a margine dell'incontro, si è soffermnato anche sulla cessione di una quota di Grandi Stazioni, che andrà a gara: «Credo - ha ipotizzato - che saranno interessati quelli che già gestiscono i grandi centri commerciali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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