Cronaca locale

La Scala non ha pace Una Prima blindata ma senza Mattarella

Allarme sicurezza, assenze clamorose nel foyer e lo spauracchio di uno sciopero. La Prima della Scala è già farcita di polemiche. Quest'anno, per la prima volta, potrebbero perfino debuttare i tornelli all'ingresso del teatro per alzare il più possibile il livello dei controlli dopo gli attentati di Parigi. Una misura che stona con il clima modaiolo ed elegante che solitamente contraddistingue la passerella dei vip, ma che è più che mai necessaria. Ad assistere alla «Giovanna d'Arco» di Verdi non ci sarà il presidente Sergio Mattarella. Il motivo ufficiale è che il giorno seguente, cioè l'8 dicembre, dovrà essere a Roma per l'avvio del Giubileo. Ma la sua assenza pesa, quest'anno più che mai. «Spero ci ripensi - interviene il presidente della Regione Lombardia Roberto maroni - perché in questo momento è anche utile dare un segnale. La sua assenza verrebbe intesa come un non vado perché ho paura. Invece dovrebbe venire per dare proprio il messaggio ai cittadini che non c'è da avere paura». Il presidente Mattarella nei giorni scorsi aveva più volte sottolineato che non bisogna farsi intimidire dalla nuova barbarie del terrorismo e che nessuno in Italia si sarebbe piegato alla logica brutale dei jihadisti. L'unico motivo della sua assenza è un altro impegno, senza dietrologie. Si tratta però di un bidone bis per Milano, così come già accadde ad Expo quando la più alta carica dello Stato non partecipò alle celebrazione del 2 giugno, Festa della Repubblica (in gergo Expo «national day») per essere presente alla cerimonia romana. Detto questo, Maroni assicura che le alla Prima «non ci saranno problemi» e i livelli di sicurezza saranno altissimi. «Ho chiesto - spiega - che sia garantito anche a chi di solito viene a contestare di poter venire a contestare perché dobbiamo confermare le condizioni di normalità in cui si svolgono queste manifestazioni per contrastare il terrorismo. Questa è la risposta che dobbiamo dare». Anche per il sindaco Giuliano Pisapia, nel suo ruolo di presidente della Fondazione Scala, sostiene che sulla sicurezza sia stato fatto «tutto quello che si doveva fare». «Abbiamo già discusso nel comitato per l'Ordine e la sicurezza e sono già state prese tutte le misure. Ci saranno il massimo della sicurezza e della tranquillità». C'è un'altra ombra che pende sul debutto della stagione scaligera: lo sciopero. Stamattina il sovrintendente della Scala, Alexander Pereira, incontrerà i sindacati per discutere dell'occupazione. Sul nodo la Cgil, dopo lo sciopero del 12 novembre che ha fatto cancellare la prima del balletto «L'histoire de Manon» con Roberto Bolle ha annunciato nuovi scioperi che rischiano di far saltare due importanti prove della «Giovanna d'Arco».

La Cgil chiede un aumento del personale di palcoscenico «considerando che il sipario si alza più di 300 volte l'anno ed è aumentato il lavoro».

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