Discarica abusiva e ricovero per disperati. Questo quanto appare varcato il cancello dello scalo ferroviario di Lambrate. «Dal precedente sopralluogo di due anni fa la situazione non è cambiata - osserva Gianluca Boari, consigliere leghista del Municipio 3 -. Si parla tanto di riqualificazione degli ex scali ma ritengo che le istituzioni dovrebbero farsi sentire con forza nei confronti anche di società e in generali soggetti privati che con il loro menefreghismo finiscono per promuovere degrado e insicurezza».
Considerazioni che sono il frutto del sopralluogo, aperto ai cittadini, di ieri mattina all'ex scalo ferroviario. Una visita, organizzata dal municipio 3, per permettere ai residenti di toccare con mano le dimensioni e le potenzialità di Lambrate al momento utilizzato come sede di manutenzione e ricovero dei treni, in vista del percorso di progettazione partecipata che dovrebbe portare alla riqualificazione degli ex scali. Il municipio 3 ha preparato un questionario per i residenti della zona di Lambrate e dintorni per raccogliere commenti e suggerimenti sui possibili usi temporanei dell'area. «Il 17 marzo - spiega la presidente del municipio Caterina Antola (Pd) - è convocato un nuovo incontro pubblico per discutere dei suggerimenti arrivati. Il nostro obiettivo è utilizzare la stecca esistente appunto per attività temporanee in attesa che il progetto di riqualificazione prenda forma.
Confinante con lo scalo, inoltre, un'area di 17mila metri quadrati che il municipio ha avuto in comodato d'uso per 5 anni dall'università, il più grande giardino condiviso della città, che potrebbe ospitare attività e iniziative in continuità con le attività dello scalo».
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