«Il motivo per cui guardiamo anche fuori da Milano per il progetto stadio è che andremo a sposare il progetto che abbia i tempi di realizzazione più brevi. Abbiamo urgenza di avere un nuovo stadio. Se in un altro comune i tempi si restringono, ci piacerà di più rispetto a San Siro dove magari serviranno cinque anni». Lo ha detto il presidente del Milan Paolo Scaroni (nella foto), intervistato a Tutti Convocati di Carlo Genta e Giovanni Capuano su Radio 24.
«Mille giorni dalla presentazione del progetto? - continua Scaroni - Mi aspettavo fossimo più celeri soprattutto a Milano, che è una città del fare. Ma il nostro Paese lo conosciamo, sappiamo quanto siamo bravi a perdere occasioni perché la burocrazia ci ferma. Che Milano non si doti di uno stadio al livello dei concorrenti di tutta Europa è incredibile. Capisco i nostalgici ma Milano deve essere all'avanguardia, non deve guardare indietro». Quanto al dibattito pubblico, «i tempi si possono accorciare e spero possa succedere anche a Milano. Noi procederemo a dare tutti gli elementi che il Comune chiede, ma deve succedere in tempi brevi. I club con cui Inter e Milan si incontrano in Europa hanno ricavi da stadio tripli. Se non interveniamo sulle infrastrutture, è inutile sperare di competere con chi ha entrate molto più alte delle nostre». Parole simili sono state espresse anche dall'amministratore delegato dell'Inter, Alessandro Antonello, sempre su Radio 24: «Il principale obiettivo è quello di avere un nuovo stadio in tempi più brevi possibili. Le alternative che ci sono non sono opzioni a salve, ma le stiamo valutando, stiamo guardando in maniera concreta a queste altre opzioni. Quando avremo elementi per prendere una decisione lo faremo, le opportunità ci sono e poi decideremo - ha proseguito Antonello -. Mille giorni dal progetto? Siamo partiti con entusiasmo, ma il sistema Italia non aiuta nei lavori per le grandi infrastrutture anche sportive. Vogliamo seguire le regole, che dovrebbero essere anche accompagnate da tempi certi: per gli investitori è difficile da accettare l'incertezza».
«Era evidente che non fosse solo un bluff quello delle squadre e l'unico a non averlo capito era Sala insieme alla sua maggioranza. Se ne erano accorti tutti, l'addio delle squadre si sta tramutando in un'opzione concreta».
Così Samuele Piscina, consigliere comunale della Lega, ha commentato le parole dell'amministratore delegato dell'Inter e del presidente del Milan. «Sala sta dormendo, la sua maggioranza continua a perdere tempo, a litigare e intanto le squadre stanno andando via».
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