Scatta la precettazione: domani niente sciopero

Il comitato per l'ordine e la sicurezza blocca i sindacati Ed è il secondo stop in un mese nel settore dei trasporti

Ha deciso di coinvolgere anche il Comitato per l'Ordine pubblico e la sicurezza il prefetto Francesco Paolo Tronca sulla delicata questione dello sciopero dei mezzi di domani. Il verdetto? Precettazione dei lavoratori. «Saltata» l'agitazione del 15 maggio, infatti, per via della precettazione dei lavoratori del trasporto pubblico, i Cub hanno deciso di non mollare e di convocare un'altra agitazione a livello nazionale per domani appunto. Che però non avrà luogo: i mezzi si sarebbero dovuti fermare dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio.

Con la precettazione del 14 aprile, giorno di inaugurazione del Salone internazionale del mobile e quella del 15 maggio, infatti, questa è la terza volta, la seconda in un mese, che il numero uno di palazzo Diotti si trova obbligato a ricorrere alle maniera forti per garantire un servizio reso ancora più indispensabile dall'esposizione universale. Le motivazioni, infatti, sono le stesse del 15 maggio: garantire l'ordine pubblico e la possibilità per le migliaia di milanesi e turisti di tutto il mondo, di spostarsi in città e di raggiungere il sito espositivo. Per non parlare della questione di immagine: oggi è il giorno della visita del presidente russo Vladimir Putin che incontrerà il premier Matteo Renzi, ieri del principe Alberto II di Monaco. Milano è sotto i riflettori internazionali per sei mesi, per un evento su cui il governo si sta giocando la faccia: non si possono permettere disservizi e disorganizzazione.

«Non si può dire che visto che c'è Expo in questo paese per sei mesi il diritto di sciopero è sospeso - tuonava ieri Aldo Pignataro dell'esecutivo regionale Usb lavoro privato - i problemi dei lavoratori non si cancellano con l'esposizione». Nella piattaforma dello sciopero proclamato a livello nazionale, il mancato rinnovo del contratto di lavoro scaduto da otto anni e l'accordo Expo che continua a non andare giù alle sigle indipendenti. Si è chiuso con un nulla di fatto il tentativo di dialogo messo in piedi dal prefetto lunedì tra sigle sindacali e azienda: convocati alle 12 i dirigenti di Atm e i rappresentanti dei Cub, alle 18 le altre sigle. «Abbiamo presentato una piattaforma in 30 punti - spiegavano dai Cub - dando la disponibilità a revocare lo sciopero nel caso fosse stata accolta anche una sola richiesta di modifica dell'accordo sottoscritto dagli altri sindacati per Expo, ma l'azienda ha detto no». Da qui la fine del confronto. Alle 18 Tronca ha voluto capire dalle altre sette sigle sindacali che hanno invece firmato e votato l'accordo per Expo, quale fosse il clima tra i dipendenti di Atm per cercare di immaginare la possibile adesione all'eventuale sciopero.

Il 28 aprile, infatti, nonostante l'agitazione fosse stata indetta dalla Cub, che ha solo un minimo numero di iscritti tra i macchinisti Atm, i malumori per l'accordo Expo avevano fatto saltare gran parte del servizio, portando alla chiusura di quasi tutte le linee della metropolitana e creando enormi disagi al servizio di superficie. Ma l'esposizione universale non si era ancora aperta.

Pericolo scampato dunque per domani.

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