Scelta del candidato I primi sondaggi in casa centrodestra

È il giovedì tanto atteso, quello dei primi risultati di Alessandra Ghisleri che poi tutti si affannano a non chiamare sondaggi, ma «una prima verifica» delle condizioni generali e delle persone di cui si è parlato negli ultimi mesi come possibili candidati sindaci. La donna di numeri, percentuali e voti ha la bocca cucita e strapparle una parola è praticamente impossibile. Eppure qualcosa filtra attraverso chi ha avuto accesso ai risultati. Il nome che batterebbe tutti, ma senza un successo che gli eviti il secondo turno, è quello di Giuseppe Sala, nel caso di una coalizione di sinistra tutta unita intorno al manager Expo, che però in questo momento è praticamente fantascienza, visti i conflitti tra chi vorrebbe un centrosinistra più moderato e chi invece, a partire da Giuliano Pisapia, vorrebbe riaffermare il modello ambrosiano con Sel che aveva portato alla vittoria l'avvocato oggi dimissionario. Non a caso si è rafforzato il nome di Francesca Balzani. Insomma, gli esponenti di centrodestra si sono misurati con il peggior scenario politico possibile. E il nome di Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, che poi era la vera novità di questa prima tornata di verifiche, voluto dal presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è stata una sorpresa, perché sarebbe il più gradito nell'area azzurra, e quindi anche colui che traina maggiormente la coalizione, almeno tra i candidati di cui si è parlato finora, sia politici che esponenti della società civile. Tra i testati ci sarebbero anche l'ex sindaco, Gabriele Albertini e l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace, oltre che giornalisti, politici e protagonisti della vita politica milanese di cui si è parlato negli ultimi mesi come possibili candidati. Incorraggiante, il risultato di Sallusti, nonostante finora le percentuali non siano entusiasmanti. Forza Italia sarebbe al 15 per cento e la Lega tra il 18 e il 20. Si tratta comunque di una partenza per il direttore del Giornale e il consenso per il candidato, come si dice in gergo, «potrebbe variare» nelle prossime settimane, se si decidesse di puntare con decisione su di lui. A questa prima fase ne seguiranno altre, sia per monitorare la variazione dei consensi che altri, possibili candidati. Una novità: l'attenzione al rettore della Statale, Gianluca Vago.Partita aperta, nonostante gli scenari sul ballottaggio siano foschi: al secondo turno i grillini voterebbero con la sinistra e Sala mantiene un appeal. Ma bisogna anche vedere se sarà davvero sarà Sala il candidato. Le divisioni sono forti e i tempi non sono brevi, se è vero che il Pd sceglierà il candidato con le primarie del 7 febbraio se non addirittura il 20 marzo.

Intanto la «maroniana» Annamaria Bernardini De Pace sembra decisa a fare da ago della bilancia e a candidarsi. Se preferisce Sallusti o Sala? Risposta sibillina: Sallusti per una serata «polemica», per una cena «con uno più carino» meglio Sala. Ma la sua Lista civica? Questo non si sa.

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