
Una cucina sul palco, di quelle vere. Nell'immaginazione, la cucina di un ristorante al femminile che aspira alla sua prima stella Michelin. Piatti succulenti da preparare, discutendo di cibo e uomini, dove i secondi sono il vero menu complicato. C'è da ridere, sorridere e riflettere in Belle ripiene, la commedia - in cartellone al Teatro Manzoni fino al 19 gennaio che il regista Massimo Romeo Piparo ha scritto con Giulia Ricciardi, servendola in tavola con quattro protagoniste affiatate: Tosca D'Aquino e Rossella Brescia nel ruolo di artiste ai fornelli, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo in quello di aiutanti e cameriere. E poi, a fine spettacolo qualche piatto finirà tra le mani del pubblico. «Ho cercato di chiedermi cosa potesse funzionare di originale nella commedia italiana oggi spiega Piparo, specialista del musical - Sembra che tutto sia già stato pensato e rappresentato. La risposta mi è venuta da ciò che la gente ama fare di più: ridere e mangiare». In più, si tratta di un omaggio al pubblico più fedele a teatro: le donne. «La cucina - spiega ancora Piparo - è il regno dell'imperscrutabile, un luogo inaccessibile per la maggior parte delle persone, in cui è possibile mettere a nudo le proprie debolezze e dare sfogo alle proprie frustrazioni: una sorta di lettino dello psicanalista». La più vulcanica protagonista del cast è, inutile dirlo, la napoletana Tosca D'Aquino: «Io, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo avevamo già lavorato insieme in un'altra commedia di Piparo, Smetti di piangere Penelope! spiega l'attrice, nota al grande pubblico per molte comemdia cinematografiche di successo e per la fiction I Bastardi di Pizzofalcone Alla squadra si è aggiunta Rossella ed è stata subito intesa. Siamo quattro donne alle prese con le delusioni per gli uomini che ci stanno accanto, ma tutto è ironico, mai sarcastico. Gli uomini tra il pubblico ridono con noi». Cucinare e recitare in scena può essere divertente ma non è facile, e se si sbagliano i tempi, altro che profumo in sala, il rischio è l'odore di bruciato. «Errori così non ne facciamo mai spiega divertita Tosca D'Aquino al massimo cuociamo troppo il riso. In quel caso, non lo facciamo assaggiare a nessuno». Dopo un solido successo a Roma nella scorsa stagione, Belle ripiene giunge a Milano: «Città che mi ha sempre dato molto confida l'attrice napoletana, da molti anni residente a Roma Qui ho cugini che ho sempre incontrato negli anni, dunque il mio rapporto con Milano è sempre stato continuo. Ora ho anche un figlio che studia all''Università Bocconi». Il rapporto con la cucina, per Tosca, è sempre stato felice: «A casa mia tutti erano bravi: mio padre, mio fratello e mia madre. E anche io ho imparato presto.
A casa le grandi tavolate erano la regola. La mia prima sfida è stata una pasta al forno, ero piccola e mi venNe secca e scotta. Ma mi perdonarono tutti, nonostante a Napoli sbagliare la pasta al forno sia un autentico crimine».
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