Sciopero trasporti Muro contro muro e il Prefetto pensa alla precettazione

L'invito del prefetto cade nel vuoto. L'Usb ha deciso di andare dritto per la sua strada e di non accogliere l'invito di Francesco Paola Tronca a sospendere la mobilitazione di venerdì. Oggetto: lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale convocato dall'Unione sindacale di base per dopodomani. Tra le motivazioni dell'agitazione sindacale il Jobs Act e il contratto nazionale scaduto da 8 anni. Sul piatto di corso Monforte: Expo, vetrina internazionale su cui l'Italia e Milano in primis si sta giocando la faccia, e gli innumerevoli disagi per milanesi e turisti che uno sciopero del genere rischia di creare. Basti pensare che il 28 aprile la serrata dei lavoratori di Atm ha letteralmente bloccato la città: tre le linee del metrò chiuse e mezzi di superficie a singhiozzo. Lì si era alla vigilia dell'esposizione universale, qui siamo a quindici giorni dall'apertura, in pieno «periodo caldo». Questo il motivo per cui il prefetto domani al Comitato per l'Ordine e la Sicurezza potrebbe decidere per la precettazione. È di solo un mese fa una decisione analoga: il 14 aprile inaugurava il Salone del Mobile.

Ieri in serata il numero uno di Palazzo Diotti ha invitato i rappresentanti dei lavoratori e Atm al tavolo per scongiurare lo sciopero.

«Perché noi veniamo invitati solo quando si parla di disagi e non ai tavoli di contrattazione, a differenza di Cgil, Cisl e Uil? - replica Aldo Pignataro, esecutivo regionale Usb lavoro privato - il governo ci vuole precettare? Si assuma le responsabilità di una decisione liberticida visto che parliamo di sciopero nazionale».

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