All'arrivo del cardinale Angelo Scola i grillini lasciano l'aula con una fascia bianca sul polso. È l'inizio della tumultuosa mattinata in consiglio regionale. Alla fine del discorso dell'arcivescovo di Milano, però, è il gruppo della Lega a contestare l'intervento di Scola, reo di aver criticato le «resistenze» all'immigrazione. «Dobbiamo in ogni caso vivere insieme. E questo bene sociale va trasformato in una scelta politica» dice l'arcivescovo, che ha sottolineato «la realtà, destinata a crescere, dell'immigrazione nelle nostre terre». Un discorso pronunciato a sorpresa: nessuno in precedenza aveva avuto il testo. E come spesso fa, il cardinale Scola ha anche integrato l'intervento parlando a braccio, con frasi aggiunte all'ultimo momento.
Un discorso che ha spaziato su molti temi, dalle «famiglie in stato di povertà» al «travaglio di civiltà», dalle «fragilità del mondo contemporaneo» alla frammentazione dell'io e alla «logica politica del potere per il potere». Ma ha colpito l'aula soprattutto il passaggio sull'immigrazione. immediata la replica dei lumbard: «Aiutiamo i popoli a casa loro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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