Scola: «Un dono di Dio a Milano» Lunedì funerali e lutto cittadino

Scola: «Un dono di Dio a Milano» Lunedì funerali e lutto cittadino

Sarebbe dovuta essere un'ordinaria messa feriale nella piccola cappella dietro l'altare del Duomo. Invece quella delle 17.30, ieri pomeriggio, è diventata la prima messa in suffragio del cardinale Martini. Le campane delle chiese della Diocesi hanno appena suonato a morto. Ma tra le panche ancora i fedeli non sanno che quello che tutti ricordano soprattutto come un padre che sapeva parlare a tutti si è appena spento. Pensatore illuminato, grande studioso. Eppure all'Aloisianum dove viveva in questi ultimi anni sul campanello aveva voluto solo una semplice scritta: «Padre» e nessun titolo. «È troppo presto per dire qualcosa di commiato», recita il sacerdote al di là dell'altare, ma c'è una pagina scritta da Martini che lui vuole ricordare subito. Una pagina «che mi ispira a trovare in lui un maestro simile a Giovanni del Vangelo appena letto. Che sa dire la verità di Dio contro tutte le contraffazioni». È uno scritto che punta il dito contro l'idolatria, che parla di umiltà e della sua enorme forza. Il padre chiedendo «una preghiera per quel fedele maestro della verità eterna». Sono passate le 18, il Duomo deve chiudere. Ma c'è da credere che oggi alle 12 quando sarà aperta la camera ardente ci sarà un via vai di fedeli a rendergli omaggio. Saranno l'Arcivescovo Scola e il consiglio episcopale ad accompagnare la salma del cardinale che ha guidato la chiesa ambrosiana per oltre vent'anni. Alle 16 di lunedì verranno celebrati i funerali. A quell'ora la città si fermerà per un minuto di silenzio. Il Comune ha proclamato lutto cittadino. Al termine della funzione il corpo di Martini sarà sepolto proprio nel Duomo, in una tomba vuota posta sulla fiancata sinistra guardando l'altare Maggiore, ai piedi dell'altare della Croce di San Carlo Borromeo. Sarà così rispettata la sua volontà, espressa a giugno all'arciprete del Duomo don Manganini. L'inumazione avverrà in forma privata alla presenza di Scola, del collegio episcopale, dei familiari e del Capitolo della cattedrale. Oggi alle 8,30 ci sarà una messa in suffragio. Alle 9 il Duomo chiuderà per poi riaprire alle 12 e restare aperto ininterrottamente anche nella notte. «Sono certo che ora il cardinal Martini accompagna dall'alto la Chiesa milanese e tutti gli abitanti di questa nostra grande arcidiocesi», ha detto Angelo Scola. «Abbiamo appreso la notizia - ha proseguito - mentre eravamo riuniti come Consiglio episcopale. Ci siamo raccolti in preghiera ed abbiamo invitato la diocesi, le famiglie, le parrocchie, ad intensificare la preghiera di gratitudine per la grande personalità del cardinal Martini, testimone di una vita offerta a Dio secondo una varietà di forme: intellettuale, grande biblista, rettore di università e pastore». Scola ha voluto ricordare come «il rapporto fiducioso con il mondo moderno sia stato uno degli aspetti che ha contraddistinto il suo ministero milanese». Infatti «è stato uno dei primi ad aprire al dialogo anche con atei ed agnostici perché la proposta di Gesù è sempre, di nuovo, rivolta a tutti». Lo aveva incontrato soltanto qualche giorno fa anche il cardinale Dionigi Tettamanzi, al quale Martini consegnò il testimone. «Mi pare di rivederlo, al nostro ultimo incontro del 22 agosto a Gallarate, con un'indomita volontà di lottare per la vita, sino in fondo e insieme affidato con straordinaria serenità alla volontà del Signore. Sapendo della gravità della situazione ho ricevuto con particolare intensità spirituale la sua benedizione, impartita, come al solito, con grande calma e con gli occhi socchiusi.

E come non ricordare la benedizione che lui ha voluto da me, lui che mi ha consacrato Vescovo? Sì, l'uomo della Parola: studiata, insegnata, resa guida del cammino pastorale e strumento della vita spirituale. Parola offerta a tutti: ai credenti e a tutti gli uomini di buona volontà». La Comunità ebraica ha chiesto che gli vengano dedicati i giardini della Guastalla di fronte alla Sinagoga Maggiore.

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