Scola in Duomo: testimone e profeta della carità

Carlo Maria Martini profeta. «Profeta e testimone» della carità, in un'accezione molto speciale. «Carità e verità si cercano reciprocamente» è una delle citazioni scelte dal cardinale Angelo Scola per ricordare la lettera pastorale dell'arcivescovo gesuita «Farsi prossimo», scritta nel 1985, una specie di atto fondativo della prima cooperativa da cui sarebbe nata l'attuale struttura della Caritas ambrosiana. Siamo in Duomo, durante la Messa in occasione del quarto anniversario della morte di Martini, avvenuta il 31 agosto del 2012. Folla di gente e anche di politici, dal sindaco, Giuseppe Sala, con l'assessore Marco Granelli, alla ex presidente della Rai, Anna Maria Tarantola. Ma soprattutto i familiari del grande uomo di Chiesa, la sorella Maris Martini e i nipoti. Alla fine insieme al cardinale 400 persone a vedere il film «Carlo Maria Martini profeta del Novecento», proiettato in anteprima aperta al pubblico alla Fondazione San Fedele.

Nell'omelia Scola ha sottolineato il legame tra la Lettera pastorale «Farsi Prossimo» scritta dal cardinale Martini nel 1985 e l'Anno santo della Misericordia indetto da Papa Francesco per quest'anno. «Essi possiedono un carattere di attualità sia a livello ecclesiale, soprattutto per la nostra Chiesa, sia a livello civile, soprattutto per la metropoli di Milano e per le terre ambrosiane, ed infondono energia ed indirizzi per attraversare, carichi di speranza, la fase di travaglio che stiamo vivendo», le parole di Scola.

Toccante anche il richiamo alle parole del cardinale Carlo Maria che evocano un'immagine spesso ripresa da papa Francesco: «Dietro la fretta del sacerdote e del levita si nasconde una realtà più grave, cioè la paura di impegnare la propria persona». Scola ha ringraziato i fedeli che ne mantengono viva la memoria con affetto e «col desiderio di immedesimarsi nella sua testimonianza di Gesù Cristo».

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