Cronaca locale

Al via lo screening su pazienti con danni ai polmoni

Tra il 20 e il 40 per cento dei lombardi dimessi, dopo 6 mesi, soffre di problemi respiratori

Al via lo screening su pazienti con danni ai polmoni

Sono 682 i nuovi positivi nella nostra regione, a fronte di 143.223 tamponi effettuati per un tasso dello 0,4 per cento. Registrati anche 10 decessi nelle ultime 24 ore, mentre peggiora il quadro delle ospedalizzazioni, in aumento di un'unità in terapia intensiva (49) e di 24 in area medica (317). Milano è la provincia che registra più casi, 236, di cui 88 in città.

Parallelamente aumentano i contagi nelle scuole lombarde con un aumento confermato soprattutto per la fascia di età compresa tra i 6 e i 10 anni, ma con un incremento ancora più elevato registrato tra i bambini più piccoli, tra i 3 e i 5 anni. In dettaglio sono 64 i casi di contagi nella fascia 6-10 anni rispetto ai 57 della scorsa settimana; 57 tra i bambini che frequentano la scuola materna, in netto aumento rispetto ai 35 degli ultimi 7 giorni. Complessivamente sono 376 classi di ogni ordine in quarantena per 7.682 alunni e 212 operatori scolastici in isolamento.

Intanto regione Lombardia avvia un programma di monitoraggio della popolazione affetta da long Covid, ovvero cittadini ricoverati a che a sei mesi dalle dimissioni (tra il 20 e il 40 per cento) accusano sintomi respiratori. «Di fronte a evidenze cliniche testimoniate da studi scientifici su esperienze dirette - spiega l'assessore al Welfare Letizia Moratti - riteniamo utile offrire in modo diffuso e articolato un programma di screening polmonare ai pazienti che sono stati ricoverati a seguito della pandemia. La Lombardia in tal modo diventa anche la prima Regione a organizzare per i suoi cittadini una risposta di salute, mirata a contrastare i danni più diffusi della malattia da Sars-CoV-2 a lungo termine. Contestualmente portiamo avanti una significativa attività di studio e ricerca sul virus».

Dal rapporto luglio 2021 dell'Istituto Superiore di Sanità, emerge in maniera sempre più evidente che l'infezione da Sars-CoV-2, dopo la fase acuta, può determinare manifestazioni cliniche subacute e croniche che precludono un pieno ritorno allo stato precedente di salute. Nell'ambito delle manifestazioni definite «organo-specifiche» la maggior parte dei pazienti «long-Covid» continua infatti ad accusare conseguenze che interessano principalmente l'apparato respiratorio. Il programma di monitoraggio coinvolgerà le Pneumologie e i servizi di Fisiopatologia respiratoria delle Strutture sanitarie pubbliche e delle Strutture sanitarie private accreditate a contratto, che aderiranno al progetto. Per le Strutture sanitarie pubbliche le attività dedicate saranno organizzate al di fuori dell'orario ordinario di servizio, preferibilmente nelle giornate di sabato e domenica ofestivi.

Per l'attivazione del programma stanziate risorse fino a un milione di euro.

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