Cronaca locale

Scuole, Avis, festival Oriente corsa a frenare la psicosi Cina

Ats scrive ai presidi dopo gli allarmi di alcune famiglie Gallera: «Non creare fobie». E spuntano scritte razziste

Chiara Campo

La comunicazione inviata negli ultimi due giorni da Ats Città metropolitana a tutte le scuole di Milano e Lodi chiarisce bene che «a livello nazionale e internazionale sono stati attivati controlli che prevedono specifici screening per i passeggeri che arrivano dalle aree coinvolte» nell'emergenza Coronavirus. «Non c'è quindi - assicura - alcuna necessità di implementare all'interno delle comunità scolastiche misure restrittive in merito alla frequentazione di bambini cinesi e, più nello specifico. di coloro che hanno effettuato di recente viaggi in Cina». L'attività didattica «può continuare regolarmente senza limitazione di momenti di condivisione e contatti tra gli studenti». Un chiarimento che si è reso necessario dopo le sollecitazioni di alcuni presidi subissati da richieste di genitori preoccupati per la salute dei figli. La psicosi viaggia sui gruppi whatsapp delle mamme, si percepisce dai discorsi al bar, dalla calma piatta in zona Chinatown dove nei ristoranti si registra il 20% di presenze in meno rispetto alla sindrome pre-virus. Ed ecco che diventa necessario chiarire, puntualizzare. Il «Festival dell'Oriente» aperto da oggi a domenica a Firemilanocity ci ha tenuto a precisare sulla pagina Facebook nei giorni scorsi che la fiera «è cultura divertimento, passione e soprattutto è sicuro al 100%. In questa edizione non saranno presenti persone e merci provenienti dalla Cina». Un annuncio che fa infuriare anche Francesco Wu, membro del direttivo di Confcommercio e rappresentante della comunità di commercianti cinesi a Milano: «Siete ridicoli e razzisti» contesta sul web. Ed è una paura che non giustifica atti razzisti come quello di ieri notte in via Bramante, ignoti hanno appeso sulle serrande abbassate di alcuni negozi all'ingrosso manifesti con la scritta: «Lavami, aprimi, affittami. Questa è la nostra città». Dall'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera arriva l'appello a «non creare fobie che rischiano di ghettizzare persone di origine cinese. Giusta l'indicazione delle Ats agli istituti scolastici per chiarire che non c'è nessun rischio e motivo di allarmismo, invito a non creare del panico ingiustificato che può avere ripercussioni sui bimbi di origine cinese e creare situazioni spiacevoli. Abbiamo un sistema di controllo sanitario molto solido ed estremamente reattivo, la task force per riconoscere e affrontare eventuali casi di Coronavirus in Lombardia è al completo, con tre laboratori dove trasmettere i campioni da analizzare e 17 reparti di malattie infettive di riferimento. Ad oggi sono stati eseguiti 21 controlli su persone provenienti dalla zona di Wuhan, epicentro del virus, e che avevano la temperatura alterata ma sono stati tutti negativi», l'ultimo ieri a Monza. Niente panico e nessun motivo per disertare la Chinatown milanese lo ribadiranno oggi anche l'assessore comunale al Commercio Cristina Tajani, il dg di Confcommercio Marco Barbieri e Francesco Hu che hanno promosso un pranzo «contro i pregiudizi» in via Sarpi.

Tocca anche ad Avis Lombardia tranquillizzare donatori di sangue e riceventi. Il presidente Oscar Bianchi rassicura che «non è noto alcun rischio di trasmissione trasfusionale ma in linea con le indicazioni dell'Oms abbiamo rafforzato le misure di sorveglianza anamnestica applicando una sospensione temporanea di 21 giorni dal rientro per tutti i donatori che abbiano soggiornato nelle aree interessate. E a tutti i donatori stiamo raccomandando di informare il servizio trasfusionale di riferimento in caso di comparsa di sintomi compatibili con l'infezione da Coronavirus, o in caso di diagnosi, nei 14 giorni successivi ad una donazione». E la redazione del magazine «La via della seta» (realizzato in collaborazione con l'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia) promuove nel weekend dalle 9 alle 18 una raccolta fondi per le persone colpite dal virus in Cina.

In vendita tra via Sarpi e Niccolini abiti e accessori con offerta minima di 5 euro».

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