Sono oltre il 10 per cento gli insegnanti assenti nelle scuole della Lombardia, su un totale di circa 250mila unità che compongono il personale scolastico. Il motivo? Malattia, quarantene o mancanza del Super green pass. Un dato leggermente peggiore della media italiana, secondo quanto riferisce il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli: «Le prime stime a livello nazionale vedono la Regione Lombardia in testa con circa 10mila assenti». Per quanto riguarda la popolazione studentesca «alle secondarie superiori le stime sono di circa un 10 per cento di assenti. Negli ordini inferiori meno, perché è più problematico lasciare i bambini in casa».
Ecco che il primo giorno di scuola si apre, come previsto, tra classi incomplete, insegnanti assenti e dirigenti scolastici alle prese con il difficile compito di trovare dei supplenti, «merce ancora più rara» in periodi di positività e quarantene come quello attuale. «Sono certo che ovunque la situazione sarà la stessa - spiega Matteo Loria, presidente della sezione lombarda dell'Associazione Nazionale Presidi e dirigente scolastico in un istituto di Vigevano -: classi incomplete, insegnanti positivi o in quarantena e difficoltà nel trovare dei rimpiazzi. Nel mio istituto - aggiunge Loria - abbiamo 89 ragazzi positivi su 1.200 e ben dieci docenti assenti per Covid. Questa situazione ha comportato disagi per gli studenti, orari ridotti e l'organizzazione di lezioni in Dad. Purtroppo questa sarà solo la prima di una serie di giornate difficili per tutte le scuole».
Contro corrente tre sindaci del Milanese, dei comuni di Cisliano, Albairate e Cassinetta di Lugagnano, che hanno deciso di tenere chiuse le scuole dell'infanzia e primarie fino al 14 gennaio. «L'aspetto drammatico di questo rientro sarà che ci troveremo nella situazione in cui le scuole saranno chiuse dal coronavirus, perché le Istituzioni non hanno scelto un rinvio» la previsione di Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco. «Le ricerche affermnoa che la scuola, considerato nella sua complessità, in situazioni di questo genere rappresenta un elemento di pericolosità» conclude.
Parallelamente è arrivata a quota 24 la percentuale dei bambini lombardi tra i 5 e gli 11 anni che si stanno sottoponendo a profilassi: «Numeri in crescita, pari al 16 per cento in Italia, ma ancora non abbastanza» per la presidente della Società italiana di pediatria Annamaria Staiano.
Ecco che si lavora su due fronti: dare priorità alle vaccinazioni per l'infanzia e per i cinquantenni, riservando slot e fiale rispetto alle terze dosi e sulla base dell'evolversi della situazione si sta valutando di organizzare screening nelle superiori, ovvero medie e i licei, dove il meccanismo della quarantena prevede l'autosorveglianza. Per le primarie è previsto l'obbligo del tampone per tutti i compagni di classe, nel caso di un positivo, al giorno 0 e al giorno 5 .
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.