Fabio Pizzul, capogruppo del Pd, quali segnali politici ha colto nella prima seduta?
«Una maggioranza più divisa di quanto pensassi, perché per eleggere il presidente ha dovuto ricorrere alla quarta votazione a causa di distinguo in Forza Italia».
Anche in passato è sempre andata così e Fermi è stato eletto con 55 voti su 80.
«Ci siamo astenuti nei primi tre scrutini perché la maggioranza risolvesse i problemi interni. In quarta votazione abbiamo dato un segnale di sostegno al neo presidente Fermi, consentendogli di essere eletto con i due terzi dei voti».
Come valuta la composizione dell'ufficio di presidenza?
«Mi auguro possa funzionare come organo di garanzia di tutti i presenti in consiglio. La prova di forza della Lega, che ha voluto due esponenti su cinque, non preoccupa tanto noi minoranza quanto deve far riflettere la maggioranza riguardo ai suoi equilibri interni».
Violi rifiuterà il doppio stipendio da consigliere e segretario. Lei che indicazioni darà?
«Non darò indicazioni, Carlo Borghetti deciderà in piena libertà. Io mi sono sempre regolato così: oltre ai contributi che siamo tenuti a dare al partito, offro i miei contributi di solidarietà con attività di beneficenza. Ma come minoranza siamo stati compatti: noi abbiamo sostenuto Violi e i 5 stelle hanno sostenuto noi».
Gori non ha ancora deciso se sarà sindaco di Bergamo o consigliere regionale.
«Per decidere ha 90 giorni di tempo da inizio aprile, quando è stato proclamato. Noi rispetteremo le sue scelte. In ogni caso sarà lui, nella prossima seduta del 10 aprile, a fare la replica all'intervento programmatico di Fontana a nome dell'intera coalizione di centrosinistra».
Lei che cosa gli consiglia?
«Capisco che il ruolo di sindaco è rilevante, ma se lo decidesse, in Regione sarebbe un punto di riferimento importante per tutta la coalizione di centrosinistra»
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