Se manca il microfono alle Prove aperte

di Luca Pavanel

C i vorrebbe pure un bel microfono per le Prove aperte, anche per quelle della Scala. L'idea, catturata anche tra i discorsi del pubblico, è arrivata proprio durante le prime (Prove aperte, appunto) della stagione Filarmonica 2017/2018 che si sono consumate domenica al Piermarini, con opere di Stravinsky e Cajkovskij, poi presentate ieri sera. Ci vorrebbe un microfono per il direttore perché chi in questi casi assiste, ovvero l'intero teatro per l'occasione popolato da gente di ogni età (ragazzini compresi), non capisce niente di quel che succede. Provare per credere. Due giorni fa si ammirava il mitico Riccardo Chailly (nella foto) fermare l'orchestra, che ogni volta dimostra di essere una Ferrari, per i ritocchi del caso, gli ultimi aggiustamenti. Suggerimenti, direttive, consigli, frammenti da provare; lui, ovviamente di spalle. Forse avrà sentito qualcosa la prima fila sotto il palco, forse la seconda ma gli altri...

Non sarebbe il caso di usare un microfono per far partecipare di più il pubblico? Che bello sarebbe ascoltare quel che dice il direttore agli orchestrali, sarebbe un po' come vedere un meccanico mettere le mani nel motore di quella Ferrari. Si assisterebbe a una «lezione d'orchestra», una lezione per tutti. Perché non farlo?

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