Se si cambia l'auto vecchia non si dovrà pagare il bollo

Se si cambia l'auto vecchia non si dovrà pagare il bollo

Niente bollo di circolazione a chi cambia l'auto sostituendola con una meno inquinante e lotta dura ai camini che (sembra impossibile), ma bruciando la legna sono insieme ai motori diesel sono uno dei maggiore responsabili della cattiva qualità dell'aria emettendo sostanze gravemente cancerogene. E poi altri incentivi per favorire il rinnovo del parco auto e nuove limitazioni alla circolazione degli «Euro 3» diesel.
Sono queste alcune delle 91 misure da qui al 2020 per oltre 2 miliardi di euro di investimenti adottate ieri dalla giunta regionale che ha approvato il Pria, il Piano regionale di interventi per la qualità dell'aria. Con il governatore Roberto Maroni che ha ricordato quanto sia importante che anche le altre aree del bacino padano adottino interventi significativi perché «l'inquinamento non segue i confini e non possiamo impedire all'aria di entrare in Lombardia». Una regione penalizzata dalla particolare configurazione geografica e climatica, oltre che dall'intenso sviluppo demografico e industriale. Tanto che proprio per queste peculiarità Maroni ha annunciato la richiesta di contributi all'Unione europea in una prossima missione a Bruxelles («entro due settimane») con il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando. «In un periodo di crisi economica - ha detto Maroni -, chiedere sacrifici alle imprese che altri Paesi europei non devono chiedere, non perché sono più bravi ma perché godono di condizioni meteo-climatiche più favorevoli, sarebbe davvero un'ingiustizia. L'omogeneizzazione alla quale l'Europa ci ha abituato è un errore».
Con il Piano l'assessore all'Ambiente Claudia Terzi ha fissato gli obiettivi in un abbattimento delle emissioni di polveri sottili (Pm10) del 41 per cento, degli ossidi di azoto (NO2) del 49, dei composti organici volatili (Cov) del 20 e dell'ammoniaca (NH3) del 16. Fra gli interventi annunciati l'estensione della cosiddetta «area critica», quella dove non possono circolare i mezzi «Euro 0» che per quella data passerà dagli attuali 209 Comuni lombardi a 570. Ma in più dal 2016 sarà esteso il divieto di transito nei 209 Comuni dell'area critica anche ai mezzi «Euro 3» diesel. Un significativo inasprimento compensato dalla promessa di trovare, forse già a partire dall'anno prossimo, le risorse necessario per esentare dal pagamento del bollo chi cambierà veicoli inquinanti con «Euro 5» ed «Euro 6». Un altro impegno sarà rendere più consapevole ed efficiente il consumo di legna. Una legge regionale già impone la chiusura con vetro dei camini per le zone sotto i 300 metri di altitudine, una prescrizione che a partire dal 2016 sarà estesa anche al di sopra e a cui sarà associato l'uso di filtri nelle canne fumarie che in Trentino hanno abbattuto del 90 per cento le emissioni di Pm10.

«Basta blocchi del traffico e domeniche a piedi che si sono rivelati inutili, la Lombardia è la prima regione a dotarsi di un piano contro l'inquinamento compatibile con le direttive europee», ha spiegato l'assessore Terzi aggiungendo all'elenco dei provvedimenti quelli dedicati al sistema economico: energie rinnovabili, edilizia a impatto zero, fliera bosco-legno, mobilità sostenibile, teleriscaldamento, logistica per la distribuzione merci, recupero energetico nei processi produttivi. E la Regione ha già aderito al bando del ministero dei Trasporti per lo sviluppo della mobilità elettrica.

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