La lettera d'intenti risale addirittura al 26 aprile scorso. Quella mattina il sindaco Giuliano Pisapia e il presidente della Provincia Guido Podestà firmarono l'impegno a scambiarsi entro il 15 luglio i pacchetti di Sea e Serravalle. Palazzo Marino avrebbe ceduto il 18,6% della società autostradale ottenendo il 14,5% degli scali, tre advisor avrebbero stabilito la cifra del conguaglio, definita il 27 giugno in 45 milioni di euro. Il 12 luglio il consiglio provinciale ha dato il via libera allo swap, il consiglio comunale di fatto lo aveva approvato dentro al Bilancio 2012 la notte del 28 giugno. Ma solo la settimana scorsa, F2i ha inviato la lettera di diffida alla Provincia per bloccare lo swap: secondo il fondo diretto da Vito Gamberale, un'operazione di questo tipo non rispetta la libera concorrenza, anche i privati potrebbero essere interessati ad acquistare quel 14,56% di Sea. Tra questi, F2i che lo scorso dicembre ha acquistato il 29,75% degli aeroporti vincendo il bando del Comune. Una ricostruzione che spiega l'accusa del presidente Podestà: «Si tratta di una brutale e tardiva diffida, perchè per tre mesi non hanno sollevato obiezioni? É un intervento a gamba tesa». I bilanci dei rispettivi enti sono impiccati allo swap: il Comune ha messo in conto 80 milioni di entrate dalla vendita di Serravalle, la Provincia deve lanciare a settembre la vendita di Asam (che controlla Serravalle, Tem e Brebemi) e faceva i conti con 45 milioni e un pacchetto di quote più gonfio, il 71,5%. Una diffida «brutale, tardiva» ma «che è sbagliato non considerare», lo ha ribadito ieri al sindaco in un incontro di 45 minuti in corso Monforte. L''accordo è di «congelare lo scambi fino a fine agosto, lavoreremo di più per dipanare ogni dubbio». Insiste Podestà che la lettera di F2i è arrivata «praticamente 12 ore prima del cda di Asam» che si è riunito lunedì, e «ha chiesto una pausa di riflessione prima di formalizzare il concambio». Approfondimenti «che ci ha chiesto anche la Corte dei Conti». Podestà e Pisapia rivedranno il loro piano ferie per sbrogliare la matassa. L'obiettivo «condiviso resta la valorizzazione dei pacchetti delle due società per renderli il più possibile appetibili agli investitori nazionali e internazionali, non possiamo permetterci di avere soggetti che minacciano ricorsi».
Il sindaco conferma: «Abbiamo valutato di aspettare qualche giorno e approfondire l'ipootesi di ricorso contro la Provincia ipotizzata da F2i» ma «siamo convinti che l'interesse pubblico deve prevalere su quello privato. Quindi da parte nostra vogliamo andare avanti per evitare che ci siano blocchi su cessione, conguaglio e scambio di azioni». L'assessore al Bilancio Bruno Tabacci ha già minacciato di portare l'ente in tribunale. Anche se il rischio che salti l'accordo sembra un copione già visto. L'accordo con la Provincia evaporò anche un anno fa, quando l'asta su Serravalle andò deserta per due volte (ora Il Comune potrebbe procedere a trattativa diretta per salvare gli 80 milioni in bilancio e l'affare può interessare a F2i).
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