(...) anche chiarito che a quel tavolo «devono arrivare con alternative concrete a quelle che si stanno valutando». Anche alla vendita di Sea, che era stata prospettata tra le ipotesi allultimo vertice tra i segretari di Cgil-Cisl-Uil e Tabacci. E il sindaco ribadisce che è lextrema ratio rispetto a «una necessità non superabile, arrivare al pareggio di bilancio che oggi non è facile soprattutto perchè alcune scelte del governo, non condivise nè condivisibili, sono state portate avanti». Pisapia contesta il governo Monti soprattutto per la decisione di far diventare i Comuni esattori, come sul tema dellImu, una scelta sbagliata e su cui ho anche profondi dubbi di legittimità costituzionali». Dunque, precisa che una volta che da Roma «avremo visto tutte le decisioni sulle tassazioni e le imposte che andranno effettivamente al Comune, sarà molto difficile decidere su Sea. Ma sono assolutamente certo che al voto sul bilancio si arriverà con la massima unità. Si gioca la credibilità della coalizione». E Tabacci lancia un messaggio chiarissimo a Sel, sinistra radicale e a quel pezzo di Pd che si sta facendo suggestionare dai sindacati. «Certo che potremmo non vendere Sea: se decidiamo di non fare investimenti e ci accontentiamo di riparare le buche delle strade. Ma abbiamo fatto una scelta strategica come Area C, che necessita di un rafforzamento e di nuovi mezzi pubblici». Assicura che «patrimonio sarà scambiato con patrimonio», quote degli scali per comprare treni del metrò o realizzare case popolari. Per coprire il buco da 580 milioni della spesa corrente si punta su spending review, un piano di risparmi e la vendita di Serravalle. Ma insiste, con la vendita a dicembre «del 30% di Sea a F2i abbiamo messo in sicurezza gli scali. Con la gradualità de caso, dare in gestione aeroporti e autostrade agli imprenditori che lo fanno per mestiere è la via giusta». E allora perchè non cedere tutto il pacchetto di Sea come ipotizza Maran e garantirsi subito un maggiore incasso? «Possiamo garantirci comunque il premio di maggioranza con meno quote» il che lascia intendere che il Comune intende mettere sul piatto almeno il venti per cento del capitale. E «ci vuole la gradualità del caso, non si passa da un stremo allaltro evitando che loperazione scivoli di mano - ribadisce Tabacci -. Abbiamo preso degli impegni con F2i». E sai mai che questa volta arrivi davvero un indiano a soffiare il 51%i.
La Fit-Cisl Lombardia è in allarme, avverte il segretario generale Roberto Rossi che il sindacato «ci batteremo a difesa dei lavoratori e degli interessi dei cittadini per scongiurare questo nuovo regalo ai soliti noti. Vendere tutte le partecipazioni che danno fior di utili e tenere quelle che creano solo costi pagherà nellimmediato, ma si rivelerà un danno nel futuro. Non vorremmo che qualcuno voglia apparire il risanatore oggi, per poi sparire verso altri lidi». Una scelta «sbagliata e affrettata, se si vende si apre un problema tra sindacato e Pisapia» assicura il segretario Cgil Onorio Rosati. Vendere la quota di maggioranza, attacca anche lassessore regionale Raffaele Cattaneo «impoverirebbe il Comune, laeroporto è un asset strategico.
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