In due chilometri si può fare il giro del mondo: succede ad Expo. Ma il rischio è di non fare due, o pochi, chilometri in più per vedere il resto del mondo. Fuori Expo. Se Milano è tappa obbligata, chi ha più tempo sceglierà sicuramente il classico trittico Firenze-Venezia- Roma. Eppure per stranieri o anche italiani più curiosi ecco una serie di idee per esplorare luoghi vicini, vicinissimi, più concentrati ad ovest del capoluogo per evitarne il traffico delle tangenziali.
A 10 minuti: Villa Litta
Le chiamavano ville di delizia, ci si andava per ritemprarsi dagli affanni della città. Qualche secolo fa non serviva la villeggiatura: bastava l'hinterland, il fuori porta. Da Alessandro Manzoni, che stazionava a Brusuglio, alla blasonata nobiltà lombarda, oggi passando per qualche autostrada e tangenziale in più, alcune di queste dimore hanno conservato intatto il loro fascino. Vicino al sito di Expo c'è Villa Arese Borromeo Litta di Lainate, la meta artistica più a portata di Decumano. Stendhal avvertiva i visitatori: «Conviene guardarsi bene dal passeggiare soli a Leinate; il giardino è pieno di getti d'acqua fatti apposta per inzuppare gli spettatori. Posando il piede sul primo gradino di una certa scala, sei getti d'acqua mi sono schizzati tra le gambe».
Poco male: oggi la villa, costruita nel 1585 su disegno delle ville medicee, è ancora un luogo di delizie, fra il ninfeo, i giardini e le serre in fase di restauro. Al suo interno anche un museo dedicato all'arte della tipografia e mostre di pittura, mentre fino a luglio ci sono anche concerti serali di musica classica. www.villalittalainate.it
A 15 minuti: Garegnano
A Garegnano la Certosa è molto più che un viale. Oggi è circondata da svincoli e incroci, ma la pace è intatta. Sì, proprio quella che da il nome anche a viale Certosa, la “via maestra” per entrare in città da ovest. Proprio quella dove si fermò anche Francesco Petrarca nel 1357. Chiesa, chiostro, refettorio, sala capitolare: tutto come vuole l'ordine certosino. Meraviglie incluse: che le sono valse l'appellativo di «cappella Sistina di Milano». Esagerato? No, almeno in senso collettivo, dato che qui non ha lavorato un unico genio, ma i più grandi pittori del Cinquecento e Seicento lombardi si sono fermati a lungo.
Daniele Crespi firma le storie di San Bruno, fondatore dell'ordine. Simone Peterzano fu allievo di Tiziano e primo maestro di Caravaggio: sua la firma di molti altri affreschi nell'abside, fra cui la Natività con il bimbo per la prima volta al centro della scena e quell'Adorazione dei magi così “reale” da rappresentare molti pastori con il gozzo, la malattia dell'epoca.
30 minuti: Il Ticino
Ticino Abbiategrasso Almeno sulla carta dei progetti iniziali, le vie d'acqua dovevano essere diverse ad Expo che è comunque circondato da una rete di canali a profilarne il perimetro. Ma niente paura: a mezz'ora dal sito c'è l'acqua vera. Chiara e (almeno un po') più fresca. E' il Ticino, e, con il suo parco è una vera bellezza. Punto di partenza alla scoperta del fiume azzurro può essere Abbiategrasso, collegato anche in ferrovia così magari ci si può venire in bicicletta.
Uno sguardo al castello visconteo e poi via, in bici, fuori e dentro i sentieri del parco, verso Morimondo, passando in rassegna anche l'antica abbazia cistercense del 1134 con la celebre conca costruita fra fiume e il sistema Navigli già nel Cinquecento.
Con buone gambe ci si può spingere fino a Motta Visconti, paese natale della poetessa Ada Negri, che lo descriveva così “paese di mondine, tagliatori di boschi, maestri d'ascia e lavoratori di vimini”. Le cose sono cambiate ma i luoghi hanno lo stesso fascino. Ancora uno sforzo ed ecco Bereguardo (20 km circa sol andata) con il caratteristico ponte di barche sul fiume.
A 40 minuti: Tradate
A Tradate c'è il museo delle pompe di benzina. Potrebbe sembrare un controsenso visitare Expo per “nutrire il pianeta” e finire a parlare di benzina. Eppure anche questo è carburante, necessario per girare il mondo, dentro e fuori Expo. Così, a poco più di mezz'ora dall'Esposizione, c'è uno dei musei più originali del Belpaese. Chiuso per molti anni, ha riaperto, tutto nuovo, lo scorso 26 aprile a Tradate: è il museo delle pompe di benzina, una collezione di 5mila pezzi, dal 1892 agli anni Novanta.
Targhe, pubblicità, compressori e oliatori: c'è anche la bombola del gas “petrogaz” che diventa porta-bicchieri, così come alcuni oggetti portano la firma dell'architetto Piacentini. A volerlo fu negli anni Sessanta Guido Fisogni, imprenditore di Varese e grande collezionista del genere. Nel 2001 arriva anche il riconoscimento del Guinnes dei primati, poi la chiusura. E oggi la nuova vita, circondato da un grande giardino. I nuovi locali di via Giacomo Bianchi 23, hanno una superficie espositiva di 400 metri quadrati ed un cortile di 500 metri quadrati. Per fare il pieno di meraviglie e curiosità.
A 50 minuti: Vigevano
Vigevano è la principessa della Lomellina ed è tutt'ora una delle cittadine più belle d'Italia. Merito di una piazza che non si scorda facilmente. Perfetta, quasi ideale, come andava di moda nel Rinascimento e come, da allora in poi, nessun'altra epoca è mai riuscita a fare. Vigevano è una città di taglia small – conta oggi meno di 65 mila abitanti -, ma è uno scrigno denso di tesori. Certamente, il castello visconteo, con la sua torre tanto amata dagli astrofili, e quella galleria coperta che è un altro unicum della città, basterebbero per attirare i visitatori e stupirli. Ma questa è una caratteristica comune a tanta parte della nostra Italia, fatta di piccoli borghi e città plasmate dal buon gusto e dall'arte. Poi, però, c'è lei, la piazza Ducale voluta da Ludovico il Moro. Un capolavoro di armonia ed architettura, porticata su tre lati, quasi una quinta scenografica. A chiuderla la facciata concava del Duomo, voluta da Juan Caramuel nel 1680 per nascondere la chiesa sghemba rispetto all'asse della piazza. Un bellissimo modo di correggere un ”errore”. Dopo le avveniristiche architetture di Expo una sosta qui, sarà davvero come visitare il più bel padiglione del mondo.
A un'ora: Livigno
Bresso - Livigno a 20 minuti (+45 di volo) minuti da Expo Metti un giorno via dalla pazza folla e sopra ad ogni coda. In volo su un monomotore Ecureuil, ogni prospettiva cambia. E' l'alba di un giorno glamour e la meta è Livigno, quel piccolo Tibet che, dall'eliporto di Bresso dista 45 minuti di volo compreso il «touch down» al passo del Foscagno per il controllo doganale. Una volta atterrati si può scegliere di inforcare la mountain bike con direzione Val Federia e la Baita Luleta, oppure scendere in paese con la cabinovia che in 8 minuti accompagna nella “montenapo” dei monti. Senza afa il tempo per lo shopping duty-free si declina anche accompagnati da un personal shopper incluso nel prezzo, così resta ancora spazio per una pedalata lungo il lago.
Alle 17 l'elicottero di Elitellina riparte e accompagna tutti (max
5 posti) di nuovo a Bresso entro le 18. In tempo per l'apertura serale di Expo. Prima di Cenerentola. E volendo, in tempo per mettersi in coda con i pendolari che rincasano. Dopo un giorno, per una volta, molto diverso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.