«Settanta volte sette» E il perdono arriva sulle note del musical

Storia ambientata nel braccio della morte Un'opera rock con sedici attori in scena Gli autori: «Il teatro insegna a riflettere»

Antonio Ruzzo

«Perdonare è una scelta, non ha nulla a che fare con il sentimento o l'emozione. Se dovessimo perdonare ascoltando il nostro cuore non lo faremmo mai... Settanta volte sette è il numero delle volte che siamo chiamati a perdonare quando veniamo offesi. Un numero simbolico che nella Bibbia significa sempre...» E Marisa Della Pasqua e Maurizio Desinan, scrittori e autori del musical che sabato debutta al Teatro Delfino, non hanno dubbi sul fatto che il teatro sia il luogo privilegiato anche per chiedere perdono. Un luogo «neutrale», addirittura sacro, in cui la carne parla alla carne, senza filtri mediatici o virtuali dentro i quali ci si sbrana come in un'arena in un rito al quale tutti partecipiamo conoscendo bene le regole. «Crediamo sia l'ultimo luogo in cui è ancora possibile un dialogo...». «Settanta volte Sette The drama musical» è uno spettacolo inedito, tutto italiano, che debutta in prima assoluta. Scritto e diretto da Marisa Della Pasqua con le musiche di Maurizio Desinan che dopo oltre 20 anni di esperienza nel teatro di prosa e nel musical d'importazione, tornano con un nuovo spettacolo in cui il tema principale è la forza del perdono, che muove i protagonisti e le storie in scena. Un uomo una donna si ritrovano dopo venti anni a fare i conti con il proprio passato. Lui rinchiuso nel braccio della morte, lei con il potere di decidere della sua esecuzione. Una storia che riassume ciò che spesso sono i cicli della vita dove le vittime, prima o poi, diventano carnefici. L'odio contro l'amore che diventa la domanda a cui spesso non si trova risposta: quanto siamo disposti a perdonare chi ha distrutto la nostra vita? Quante volte? Settanta volte Sette è prodotto da VivaVoce Produzioni e porta sul palcoscenico un cast importante di 16 attori con Andrea Spina nel ruolo di Shau e Paola Della Pasqua in quello di Elena. Una band dal vivo, diretta da Gianluca Sambataro, accompagna i performer ed è un rock nel senso stretto del termine, ruvido, ritmato, con chitarre distorte che è stata volutamente «contaminata» da una sezione di archi dal vivo, per sottolineare i momenti più melodici o drammatici. Le melodie vengono risaltate dal lavoro di arrangiamento vocale e musicale dei Maestri Gianluca Sambataro e Filippo Bentivoglio. La scene sono firmate da Mattia Bordoni.

Può un musical far passare un messaggio? «Assolutamente sì- spiegano gli autori- Oggi nessuno si aspetta di essere perdonato perché la catena di rancore spesso è forte e sembra non avere mai fine ma, quando arriva il perdono, la catena si spezza e qualcosa succede: un piccolo miracolo nella vita di quella persona. Noi vorremmo proprio questo: che succedesse qualcosa dentro al cuore di quanti vorranno assistere al nostro spettacolo, sarà un grande regalo poter anche solo intravedere sul loro volto che quel miracolo è avvenuto».

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