Cronaca locale

Una settimana al cinema col meglio dalla Croisette

Una settimana al cinema col meglio dalla Croisette

«Le vie del cinema», rassegna di cinema internazionale d'autore, ritorna ad accendere gli schermi cittadini, a sorpresa, visti i tagli e l'impossibilità fino a qualche mese fa di realizzare l'appuntamento più amato dai cinefili milanesi. E invece, grazie alla generosità di un imprenditore del mondo dello spettacolo, che vuole mantenere l'anonimato, la manifestazione che porta a Milano i film dai Festival di Cannes, Locarno, Venezia e Torino, ha preso il via fino al 19 giugno. In programma per «Cannes e dintorni», una ricca selezione dei film provenienti dall'ultimo festival francese e dalla Quinzaine des Réalisateurs, oltre ad un titolo dal «Far East Film Festival» di Udine: un totale di 46 proiezioni in sette sale cinematografiche cittadine (Anteo, Apollo spazioCinema, Arcobaleno Filmcenter, Arlecchino, Mexico, Orfeo, Plinius) di 24 film, che verranno presentati tutti in lingua originale e sottotitolati in italiano. Dal concorso ufficiale, nove titoli tra cui, da non perdere, La Palma d'oro e Premio Fipresci “Winter Sleep“ epopea sulla steppa del regista turco Nuri Bilge Ceylan, per la terza volta a Cannes dove è sempre stato premiato e di cui si ricorda del 2011, C'era una volta in Anatolia , il Premio della Giuria “Mommy“, poetico nello stile, violentissimo nei sentimenti che animano i protagonist del 25enne canadese Xavier Dolan, sorprendente scoperta del Festival; tra gli altri, l'eccellente ed emozionante “Deux Jours, Une Nuit“ di Jean-Pierre e Luc Dardenne e “Jimmy's Hall“, con cui Ken Loach ha commosso Cannes; seguono “Maps To The Stars“ di David Cronenberg (Premio migliore attrice a Julianne Moore), e il potente “Leviathan“ di Andrey Zvyagintsev (Premio Migliore Sceneggiatura). Tra i film dalla sezione Fuori Concorso: “Coming Home“ (Gui Lai) del cinese Zhang Yimou, ghost story metafora della chiana in attesa della rincociliazione con la rivoluzione; mentre dalla sezione Un Certain Regard “Party Girl“, il film di verità sul matrimonio senza amore, scritto a sei mani da Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Theis, Caméra d'or e Premio per il miglior cast.


Dieci invece i titoli selezionati dalla Quinzaine des Réalisateurs, la sezione che propone il cinema più raffinato per genere e linguaggio cinematografico, tra cui, il thriller “A Hard Day“ (Kkeut-Kka-Ji-Gan-Da) del sud corenao Seong-hun Kim; “Alleluia“ del belga Fabrice Du Welz; “Catch Me Daddy“ di Daniel Wolfe e il pluripremiato “Les Combattants“ il film sulla minaccia di una serie di catastrofi sul mondo narrato ccon un stile preciso che ribalta i cardini classici della narrazione di Thomas Cailley (Premio Art Cinema) ed infine lo straordinario “National Gallery“ di Frederick Wiseman.

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