«I capi a cui non rinuncerei mai nel mio armadio? Tailleurino, camicia bianca e jeans». Si lascia andare a un tocco di frivolezza il sindaco Letizia Moratti, rispondendo alla domanda durante la presentazione della settimana della Moda e delle iniziative collaterali organizzate dal Comune. Un «fuori- passerella» fatto di mostre, dibattiti, installazioni, ristoranti aperti oltre la mezzanotte e visite guidate. Per una settimana, dal 23 al 30 settembre, in occasione di Milano Moda Donna edizione primavera - estate, ovvero la più importante manifestazione del prêt-à-porter femminile, organizzata alla Fieramilanocity di via Gattamelata, la città vivrà di un nuovo entusiasmo. «La politica di Milano - spiega il sindaco - è di lavorare in squadra con tutte le istituzioni, Comune, Camera della Moda e Unione del Commercio, per fare in modo che tutta la città dia servizi e sia accogliente durante questa settimana». «La moda ha commentato lassessore alle Attività Produttive, Moda ed Eventi Giovanni Terzi non è qualcosa di effimero ma un importante settore legato allindustria della creatività, che da sola rappresenta il 50% del nostro Pil. Moda a Milano, quindi, deve essere sempre più sinonimo di internazionalità e della volontà di fare sistema».
Il primo cittadino va oltre, nel suo ragionamento, non si tratta solo di rendere Milano attraente per turisti e operatori del settore e dimostrare la vera stoffa della città, ma anche dare una spinta alleconomia locale. «La crisi può essere anche unopportunità - riflette il sindaco -. Facciamo un lavoro di squadra perché si possa sfruttare questo momento e farlo diventare unoccasione di cambiamento».
E a proposito della crisi è il presidente della Camera della Moda Mario Boselli, commentando il cambiamento del calendario delle sfilate allultimo momento, a riflettere sulla psicologia legata a momenti difficili come questi, anche se in lieve ripresa. Insomma cè chi sa fare squadra e chi, no. «È sorprendente che in un momento di crisi come questo, in cui la testa e il cuore sono ad altre preoccupazioni, ci si combatta su certi aspetti invece di essere solidali. La caduta della domanda ormai si è arrestata, abbiamo dei piccoli segni di ripresa: le sfilate ad esempio sono 97 contro le 92 di febbraio. Certamente il percorso della ripresa sarà lento, ma si sta lavorando anche grazie alla solidarietà dellamministrazione comunale».
La dimostrazione? Il 23 settembre si terrà infatti la sfilata dei giovani stilisti della terza edizione dellIncubatore della moda, mentre il 30 settembre a presentare le proprie creazioni saranno indiani, russi, colombiani e pakistani. Si chiama Incubatore il progetto, finanziato dalla Camera Nazionale della Moda e dallassessorato allInnovazione di Palazzo Marino, prevede laccompagnamento e lo start up aziendale per gli stilisti in erba, ma anche incontri di consulenza legati alla collezione, alle tendenze, al marketing e alla comunicazione. La prova? I cinque stilisti selezionati in marzo da una giuria di esperti, reduci dalle passerelle di Tokyo alla Spiral Hall di Omotesando, sfileranno il 23 settembre a fianco dei grandi. «Il futuro del Made in Italy è nella mani dei giovani.
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