"Sgabelli in faccia, testa spaccata...". Le testimonianze della notte di terrore

Milano non è una città sicura: l'ennesima dimostrazione è stato il weekend di terrore con 5 accoltellamenti in una sera. Ora i giovani hanno paura

"Sgabelli in faccia, testa spaccata...". Le testimonianze della notte di terrore

Milano è da sempre simbolo della movida, che qui è quasi un rituale. I locali cittadini sono famosi in tutto il mondo per i loro aperitivi e per le serate che tirano fino all'alba. Certo, col Covid tutto è cambiato ma ora la città sta provando a ritrovare la sua normalità. Ma l'elevato tasso di criminalità rallenta fortemente la ripresa di Milano. Nelle notti meneghine c'è paura e il Covid in questo momento non c'entra niente. I giovani temono di uscire a causa delle aggressioni e, soprattutto nel weekend, è diventato pericoloso passeggiare nelle vie della movida e frequentare i locali. Durante l'ultimo weekend si è toccato l'apice con 5 aggressioni e accoltellamenti nell'area di corso Como, una delle strade più rinomate per la movida nel centro della città.

I carabinieri hanno diffuso un video in cui si vedono le aggressioni più violente, quelle che sono state compiute dopo le tre del mattino all'uscita dei locali cittadini. L'obiettivo è quello di individuare i malviventi, che da alcuni testimoni sono stati riconosciuti come nordafricani, e assicurarli alla giustizia. Ma la pagina Instagram Milano bella da Dio ha condiviso le testimonianze di alcuni giovani che quella sera si trovavano in zona, e non solo, e dalle loro parole si evince che l'ondata violenta sia iniziata molto prima, quasi all'ora dell’aperitivo. Fortunatamente nessuna delle vittime si trova in pericolo di vita ma a Milano non si può uscire la sera e temere di non far ritorno a casa o avere paura di farlo con in più una ferita da arma da taglio, e non solo.

Le testimonianze sono terribili. "È arrivato uno sgabello in faccia a una tipa. Mega rissa tra ragazzini, quello che ha lanciato lo sgabello è sparito subito", si legge in uno dei messaggi ricevuti dalla pagina. Il locale indicato nel messaggio è uno dei più chic di Milano, tra corso Como e Moscova, frequentato di giorno e di notte anche da personaggi noti del mondo dello spettacolo e dello sport. E poi ancora: "Ci sono state almeno 8 risse. Ambulanze, carabinieri, ragazzi a terra con teste spaccate". Anche in questo messaggio si menziona il nome di un locale famosissimo di Milano, forse una delle discoteche più note della città, situato nei pressi di corso Como.

Diverse testimonianze riferiscono che i responsabili di queste aggressioni non hanno origini italiane: "Verso le 10 (di sera, ndr) mi trovavo in Gae Aulenti per bere qualcosa con dei miei amici. Non passano nemmeno 10 minuti che il posto si riempie di maranza (equivalente milanese di coatto, ndr), che infastidiscono e urlano contro i passanti, compreso me. Mi si sono messi davanti chiedendomi una sigaretta, non mi facevano passare tanto da stringermi il giubbotto con una mano. Purtroppo ho dovuto ricorrere alla violenza, spingendolo via di prepotenza. Subito dopo me ne sono andato beccandomi urla e insulti in marocchino. Non ho potuto fare molto perché erano davvero troppi".

Ma ovviamente non è solo la zona tra corso Como e piazza Gae Aulenti a essere ostaggio dei malviventi. Tutta Milano sembra essere ormai finita sotto scacco. "Eravamo in 5 al parco Baden Powell (periferia orientale di Milano, ndr). Erano le 9 di sera ed eravamo lì a mangiarci una pizza quando arrivano i soliti marocchini per chiederci di che zona fossimo. Nemmeno il tempo e iniziano a cercarci nelle tasche e levarci le collane. A me hanno scavallato (rubato, ndr) una collana da 10 euro, ai miei amici giubbotto, borsello e bici. Spero si risolva, è invivibile questa Milano", scrive un altro giovane. Sono testimonianze emblematiche queste, perché lasciano trasparire quasi rassegnazione.

Non si legge rabbia ma piuttosto consapevolezza di non essere sicuri, mancanza di fiducia nel confronti delle istituzioni locali, che al momento sembrano totalmente immobili davanti a una deriva sempre più pericolosa di Milano.

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