Sgomberi e Daspo urbano Un patto contro i violenti

La proposta del presidente di Zona 7 Bestetti a Sala «Cacciare gli abusivi, spazi a imprese e associazioni»

Sgomberi senza tanti complimenti e riassegnazioni rapide ed efficienti degli spazi comunali. È uno scacco matto in due mosse quello che il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti propone al sindaco, Beppe Sala. Uno scacco matto ai centri sociali, che oggi sembrano padroni indisturbati della città.

Bestetti, giovane esponente di Forza Italia, ha subìto le intimidazioni di uno di questi centri sociali, che venerdì sera ha marciato fin sotto casa sua per lanciargli contro insulti e minacce, considerandolo responsabile dello sgombero che li ha giustamente cacciati dal centro sportivo di via Fratelli Zoia, restituito agli sportivi del quartiere.

Il giorno dopo, il presidente di Zona ha ricevuto il sostegno e l'incoraggiamento di tutto il centrodestra. E infine, dopo una telefonata fra i due, è arrivata anche la solidarietà pubblica del sindaco, affidata a un intervento pubblicato sul suo profilo facebook. Incassata questa solidarietà, il presidente forzista si è subito posto il problema di fare in modo che le parole si traducano in fatti: «Ormai - osserva Bestetti - siamo arrivati a un punto in cui occorre mettere da parte i tentennamenti e fare fronte comune per isolare i violenti e gli estremisti. Strizzare l'occhio ai centri sociali - aggiunge - vuol dire voltare le spalle ai cittadini onesti e perbene».

Il presidente del municipio, eletto direttamente proprio come Sala, un anno fa, parte da un assunto: «I centri sociali - dice - proliferano quando le istituzioni sono deboli, e noi dobbiamo ridare dignità e autorità alla politica». Come? «Io - spiega - propongo questo patto per la legalità, con obiettivo abusivi zero. Credo che possiamo dare scacco matto agli abusivi in due mosse. Da un lato, principio base, si deve ripristinare la legalità con lo sgombero degli abusivi e il Daspo urbano per i violenti. Dall'altro dobbiamo semplificare le procedure di assegnazione degli spazi per destinarli a soggetti associativi e commerciali con requisiti comprovati e in grado di rivitalizzare i quartieri». Insomma, la tesi di Bestetti è che oggi i centri sociali «imperversano anche perché si infilano in un apparato burocratico che è pachidermico. «Oggi - osserva - le assegnazioni sono una babele complicata di norme stratificate negli anni. La valorizzazione è lunga e complessa, richiede anni e questo non aiuta. Inoltre la proposta dell'assessore Tasca e centralizza e complica ulteriormente». «Al contrario - sintetizza Bestetti - oltre a essere forti negli sgomberi dobbiamo anche essere in grado, un minuto dopo, di garantire immediate procedure di messa a bando di questi spazi, per darli alle tantissime realtà che ne hanno bisogno.

In un anno ho incontrato tantissime realtà associative che chiedono spazi e anche realtà imprenditoriali che chiedono di collaborare per valorizzare immobili pubblici e spazi oggi alla mercè del centro sociale di turno».

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