Alberto Giannoni
Sala piena ma con qualche strascico di polemiche a Palazzo Marino. In Sala Alessi martedì si è parlato di temi che restano caldo e continuano a impensierire la giunta. Sullo sfondo, c'è il tema moschea. E «Antisemitismo e islamofobia: due facce della stessa medaglia?» era il titolo di una tavola rotonda organizzata da Daniele Nahum (ex vicepresidente della Comunità ebraica di Milano) insieme alla Coreis, la comunità religiosa islamica guidata da Yahya Pallavicini e legata al centro di via Meda, modello di un islam aperto e moderato. Il Comune ha dato il suo patrocinio, parlando di Milano come di «un'avanguardia» e della necessità di confronto e conoscenza come antidoti in grado di non far prevalere il «pregiudizio, la rabbia, la violenza, la paura del diverso o l'ignoranza». L'incontro è stato aperto dai saluti istituzionali del sindaco e del co-presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani. Ed è stata apprezzata la relazione introduttiva di Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane.
Era presente fra il pubblico Maryan Ismail, ex dirigente del Pd milanese e oggi componente del tavolo ministeriale che il ministro Marco Minniti ha aperto con le comunità islamiche al Viminale. Il suo mancato invito in sala Alessi ha suscitato una discussione: «È stata evidentemente chiarissima - ha scritto Ismail - l'ennesima scelta di esclusione di una parte di mussulmani milanesi». «Il modello Milano si conferma non inclusivo e discriminatorio», «è questa la vera islamofobia politica» ha aggiunto Ismail, chiamando in causa il sindaco e legando la decisione alla polemica che la vede contrapposta al Pd.
Ismail era uscita dal Pd un anno fa esatto, criticandolo di aver scelto la parte «oscurantista» dell'islam. Per accuse simili, che lo vedevano associato all'islam politico, il Pd milanese ha deciso di querelarla (ma intanto un gruppo estimatori ha dato vita a un sostegno, anche economico, della sua difesa legale).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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