Un guasto. Un altro guasto. Ieri mattina, allora di punta (tra le 9 e le 10) la circolazione dei treni della linea 2 è stata sospesa tra le stazioni di Famagosta e Abbiategrasso. E i pendolari diretti al lavoro hanno dovuto fare i conti con disagi e ritardi. Ancora una volta. Il motivo? Un treno fermo. La locomotiva si è bloccata sui binari, a un centinaio di metri dalla banchina di Famagosta e un vagone si è perfino staccato. E i passeggeri che hanno fatto? Armati di buona volontà si sono messi in fila e, con lassistenza del personale Atm, hanno percorso a piedi lultimo tratto di galleria, avventurieri, aggrappati alle ringhiere di sicurezza. Con un po di timore, questo sì, ma fortunatamente senza nessuna conseguenza. Certo, non capita tutti i giorni di trovarsi a piedi nel cuore di una galleria della metropolitana, né di doversi arrangiare su marciapiedi demergenza al buio a ridosso dei binari.
Una volta arrivati alla stazione di Famagosta, i 250 pendolari appiedati hanno trovato i bus sostitutivi e sono riusciti a raggiungere gli uffici. Ma sulla linea i treni hanno continuato a circolare con rallentamenti verso il capolinea di Cologno e sulla diramazione per Assago. Nel giro di unoretta la circolazione è ripresa sullintera linea. Quello di ieri è stato solo lennesimo intoppo della circolazione. Lunedì scorso ci sono stati problemi sulla linea 1 dove in media si registrano una settantina guasti, malfunzionamenti e avarie. «Atm non riesce più a fare manutenzione dei treni - incalza il consigliere comunale del Pdl, Fabrizio De Pasquale - perché li sta utilizzando tutti a pieno regime, per fare fronte alle richieste del Comune per area C. Prima alcuni treni a turno stazionavano nei depositi per la manutenzione e la pulizia. Ora tutti i treni, specialmente quelli della rossa, sono operativi sulla linea per fare fronte alle richieste del Comune per maggiori frequenze». A chiedere più manutenzione è anche il consigliere Pd Carlo Monguzzi, presidente della commissione Mobilità: «Purtroppo da tempo il settore manutenzione è sottoutilizzato, malgrado gli sforzi della nuova gestione, perché si è affermata la mentalità di buttare e cambiare». I vertici di Atm sono ben consapevoli della situazione.
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