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Siamo ancora in tempo per bloccare gli espropri del Comune ai milanesi

di Mariastella Gelmini*

Per fortuna i giochi non sono ancora fatti e il nuovo regolamento edilizio della giunta Pisapia sarà approvato solo dopo che i milanesi avranno presentato le loro osservazioni. È un passaggio che potrebbe salvarci dagli effetti nefasti di un documento che sembra scritto per punire i proprietari di case, obbligati a intervenire sul loro patrimonio immobiliare secondo gli ordini del Comune e minacciati di esproprio nel caso di edifici «abbandonati» da più di cinque anni. Comincia una fase cruciale di confronto con i cittadini, gli imprenditori, i professionisti. Auspichiamo una forte partecipazione. Forza Italia sarà al fianco dei milanesi, presente nei quartieri e nelle piazze così come agli incontri con gli addetti ai lavori per ascoltare, fornire informazioni, dare sostegno a chi vuole far sentire la sua voce. Oggi il vicesindaco De Cesaris nella sua intervista al «Corriere» ci ammonisce a promuovere il decoro e la qualità degli edifici, ma il suo è un castello fatto di norme gelide e principi astratti, che non tiene conto dei bisogni concreti e rimane indifferente alle sollecitazioni degli operatori del settore. Il nuovo regolamento, anche al di là della norma aberrante sugli espropri, è anacronistico e deleterio perché aumenta la burocrazia e gonfia i costi. E poi di che regole stiamo parlando visto che a Milano sono una marea gli edifici comunali degradati su cui l'amministrazione non interviene e visto che i centri sociali occupano illegalmente e impunemente numerosi spazi pubblici e privati nonostante pregiudichino in modo evidente sicurezza e decoro? I consiglieri di Forza Italia si sono opposti in aula al testo arancione e hanno ottenuto risultati significativi, per esempio evitando che scadano i termini di una concessione edilizia nel caso in cui insorga la necessità di una bonifica o che 70mila famiglie, già oberate dalle tasse di Pisapia, debbano cambiare antenna perché il Comune impone quella centralizzata o ancora che le ristrutturazioni di case e negozi comportino una tale spesa dovuta a interventi assurdi da scoraggiare in partenza i proprietari. Questo regolamento sembra scritto dagli avvocati piuttosto che dagli esperti di architettura e di urbanistica, da chi lavora nel settore edilizio. Altro che decoro, altro che qualità! Qui comanda l'ideologia.

Negli anni scorsi Milano ha avuto coraggio realizzando quartieri come Porta Nuova che oggi sono un simbolo di bellezza. Questo regolamento invece è contro la libertà.

*coordinatore regionale

di Forza Italia

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