Dalla Sicilia a Rho sulla carrozzina «Ai disabili dico tutto è possibile»

Dalla Sicilia all'Expo in carrozzina. Con la forza delle braccia, con la forza della mente, con la convinzione che nulla è impossibile se lo si vuole. Per spiegare a chi è disabile che la vita va conquistata e vissuta giorno dopo giorno e per spiegare a chi amministra che le città sono ancora troppo piene di barriere. Samuel Marchese, quindicenne siciliano è arrivato ieri a Cascina Triulza con i Freedom Angel, un gruppo di persone diabili, dopo un vaiggio di 800 chilometri risalendo la Penisola: «La disabilità non esiste, con la determinazione possiamo farcela tutti- ha detto soddisfatto al suo arrivo- Qui a Expo, dove si vuole comunicare che il cibo è vita e la vita è gioia, noi vogliamo mostrare che, anche con le difficoltà, si può vivere con gioia». Nel cortile della societá civile ad accoglierlo numerosi volontari e molti visitatori di Expo che all'inizio non capivano casa stesse succedendo: «Se ce la facciamo noi, che scusa hanno per non farcela quelli che hanno la perfezione nel fisico?- ha continuato Samuel- È questione di volontà e caparbietà: la disabilità è nell'atteggiamento delle persone. E delle amministrazioni». Giá ne era consapevole ma dopo il viaggio lo è ancora di piú: «Se ogni città venisse costruita senza barriere la disabilità non esisterebbe. Con marciapiedi a norma e cittadini educati che non posteggiano dove ostacolano, una persona in carrozzina potrebbe uscire liberamente da solo. A creare diversitá sono le cittá costruite con le barriere». Ogni tappa è stata di 30-35 chilometri, la più difficile quella di Perugia «per le salite e i tornanti».

I ricordi più belli riguardano l'accoglienza e l'interesse delle persone che lo incontravano, ma ci sono state anche note dolenti. «Alcune amministrazioni non ci hanno accolto come dovevano- ricorda Samuel- Ad Assisi nessuno ci ha salutato...».