Sicurezza, i controllori sfidano Atm

I dipendenti dell'azienda preparano un presidio davanti alla direzione: «Ora basta, nessuno ci tutela»

Sicurezza, i controllori sfidano Atm

«Abbiamo paura a fare il nostro lavoro». I controllori Atm sono esasperati. In appena due giorni, cinque di loro sono stati aggrediti da passeggeri senza biglietto. A Cairoli, Lotto, Conciliazione, Villa San Giovanni. E ancora sull'autobus 64 e sul 723. In centro e in periferia, senza distinzione, nelle ore di punta o in tarda serata. Un agente di stazione è stato pestato a sangue da un gruppo di sudamericani ed è a casa con una prognosi di 30 giorni, gli altri sono finiti al pronto soccorso e hanno deciso di sporgere denuncia.

Ma le aggressioni o le minacce mai denunciate sono molte di più rispetto a quelle verbalizzate dalle forze dell'ordine. «Per questo abbiamo deciso di dire basta» spiegano i dipendenti Atm.

Tra i depositi dei tram è partito il tam tam, al cambio turno nei mezzanini del metrò c'è un fitto passaparola. On line è cominciata una raccolta di adesioni. «Giusto il tempo di organizzarci - spiega un rappresentante degli agenti di stazione - e poi manifesteremo davanti alla direzione Atm. Siamo disgustati dal menefreghismo di chi ci deve tutelare. Ora partono le ostilità». I controllori porteranno al presidente Bruno Rota una copia di tutte le informative compilate a fine turno. «Se avesse voglia di leggerle - spiegano - si renderebbe conto di quanti episodi di violenza e di pericolo viviamo». Ma sembrano tutte annotazioni destinate a finir dimenticate in un cassetto. Nelle edicole dei mezzanini è comparo un annuncio che decreta la «morte della sicurezza».

I dipendenti non possono nemmeno più contare sul supporto dei vigilantes privati. L'azienda li aveva arruolati nel dicembre del 2013 per aumentare la sicurezza su mezzi e fermate. Ma il loro contratto è scaduto lo scorso giugno e non è più stato rinnovato. Ieri si è tenuta una riunione tra i sindacati per discutere i problemi della linea rossa, dove manca personale. «Servirebbero almeno una ventina di persone in più - spiega un agente - Durante i turni siamo soli e non riusciamo a fare il nostro lavoro. Tante volte abbiamo paura e siamo costretti ad abbassare la testa. È davvero umiliante». Tuttavia è difficile che arrivino rinforzi: mancano soldi. Giulio Gallera, coordinatore cittadino di Forza italia denuncia: «Pisapia ha il dovere di tutelare dipendenti e passeggeri. Ma ha anche il dovere di controllare che tutti paghino».

Ieri l'azienda ha aperto un confronto con i sindacati per discutere un piano sicurezza per Expo. Al momento i dipendenti sanno che il primo maggio, giorno dell'inaugurazione della kermesse, avranno un turno festivo fino alle 20. Ovviamente gli orari non potranno rimanere tali ma dovranno proseguire fino a notte.

Dal canto suo Atm batte cassa al Comune.

Non per avere risorse extra per Expo, ma semplicemente perché venga rispettato il contratto di servizio: durante l'evento i mezzi pubblici saranno aumentati e serviranno più tratte, quindi si aspettano i soldi per coprire questa spesa, proporzionali ai chilometri. Per potenziare il servizio in teoria all'azienda servirebbero 42 milioni di euro ma pare debba accontentarsi di 35 milioni. Insomma, i tagli si sommando ad altri tagli, sotto ogni voce.

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