Sindaco in allarme per il voto Ue e ora "spinge" un assessore in lista

Majorino in pole non si sbilancia: "Sto bene qui". Tajani ci pensa

Sindaco in allarme per il voto Ue e ora "spinge" un assessore in lista

Beppe Sala scatenato. Ieri ha tenuto a battesimo l'«Alleanza civica del Nord» che unisce diverse liste di Liguria, Lombardia e Piemonte. Due giorni fa promosso il «Manifesto per la costituzione di una lista unica delle forze politiche e civiche europeiste alle elezioni europee» di Carlo Calenda (e l'ex ministro ha precisato che «senza Sala, Gori e Ricciardi» non avrebbe «combinato nulla»). Obiettivo: contenere il flop annunciato del centrosinistra alle prossime Europee e i contraccolpi su Milano. «L'aria che tira non favorisce il centrosinistra - ammette il sindaco -. Noi possiamo continuare a lavorare al meglio e dimostrando che a Milano il modello progressista basato su sviluppo e solidarietà funziona e presentarci alle Europee con interpreti importanti. Se l'operazione di una lista unitaria funziona e Calenda si candidasse proprio qui sarei contento. E spero, senza fare nomi, che qualcuno dei miei abbia la volontà di candidarsi per portare il modello Milano, lo supporterei. Sarebbe anche un momento di protagonismo e dimostrazione dell'esperienza fatta finora in città. E portare un milanese in Europa non mi dispiacerebbe per niente». Da settimane circola il nome dell'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino. «Vediamo - non si sbilancia Sala -, sono scelte anche un po' di vita, ognuno sta facendo le proprie riflessioni e la mia speranza è poi che almeno uno dei miei ci sia». E anche Majorino per ora è coperto, le possibilità sono «al 50%», la carica di assessore e eurodeputato non sarebbero incompatibili ma è escluso che in caso di elezione l'assessore dem resti in giunta. «Ancora non lo so - ha ribadito ieri -. Per ora sto bene dove sto, poi finché i leghisti mi attaccano così tanto, devo rimanere a Milano. Sicuramente dobbiamo far sì che qualcuno che viene dalle esperienze milanesi sia fortemente presente in Ue, decideremo chi e come».

Possibilista la collega al Commercio Cristina Tajani: «Ancora non so quale sarà il mio destino e sono felice di fare l'assessore ma se dovesse essere utile alla causa non escludo nulla». E Sala ieri è stato netto col Pd: «Se non risponde alla sfida di Calenda dicendo abbiamo le primarie sarò il primo a dire tenetevele visto che ci avete messo un anno a farle». Non nasconde preoccupazioni per Milano se le Europee saranno un bagno di sangue: «Saremo a due anni dalle Comunali e Milano fa gola. Cominceremo subito ad essere in campagna».

Sull'ipotesi di un congresso sovranista a Milano a febbraio con Marine Le Pen e Matteo Salvini Sala è tranchant: «Non mi farebbe piacere. La nostra è una città aperta. Poi, sarà anche l'occasione per noi per dimostrare quanto il nostro modello invece funzioni meglio».

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