Beppe Sala si tira fuori dalla mischia molto presto. Pure troppo. Mentre la Regione è decisa a tentare ancora un ultimo match per salvare la Lombardia dalla «fascia rossa», un lockdown con gravi conseguenze per negozi e locali, ieri alle 8 del mattino il sindaco si smarca e scrive su Facebook: «Il premier ha firmato il nuovo Dpcm che contiene misure più stringenti per le aree a rischio alto fra le quali pare evidente ci sarà la Lombardia e la nostra città. Le decisioni del governo vanno rispettate e applicate. La tutela della salute dei cittadini è il primo bene da proteggere e noi continueremo a lavorare perché queste disposizioni siano osservate da tutti. Milano rispetterà le decisioni e lavorerà unita per uscire al più presto da questa difficile situazione». Si tratta «certamente di misure severe» e promette di battersi «affinché gli aiuti a favore di tutte le categorie penalizzate dalla chiusura vengano immediatamente erogati, sono pronto da subito a farmi portavoce delle loro istanze in tutte le opportune sedi». Ma passano le ore, le decisioni non arrivano, in serata pure Sala si irrita e twitta: «Caro governo, sono le sei di sera, un bar milanese sta chiudendo e ancora non sa se alle 6 di domani mattina potrà riaprire. Quando glielo facciamo sapere?». E finisce che è tutto rinviato a venerdì. Nel frattempo Sala ha già dato «mandato di sospendere il pagamento di Area C e dei parcheggi sulle strisce blu». L'ordinanza è in vigore da oggi. E il capogruppo di Forza Italia che, insieme agli altri partiti del centrodestra, lo chiedeva come atto di buonsenso ben prima che scattasse la «zona rossa», sottolinea che «ci voleva un dpcm per convincere Sala a fare tutto quello chiediamo da mesi: sospensione delle ztl e dei pagamenti sulle strisce blu. L'avesse fatto prima, avremmo evitato pericolosi affollamenti sui mezzi e disagi ai cittadini». Sarà possibile sostare sulle strisce gialle e blu senza pagare e il Comune procede alla proroga dei pass disabili e dei permessi di transito nelle corsie riservate e nelle ztl fino al 31 dicembre.
Il decreto riduce la capienza massima sui mezzi pubblici, dall'80 al 50%. Atm tornerà ad applicare i 70mila «bollini» sui posti a sedere. Negli ultimi giorni i passeggeri sono scesi in media al 30% rispetto ai livelli pre Covid ma «nelle ore di punta il valore in alcuni casi raggiunge o supera il nuovo limite del 50%». Atm avverte quindi che «potrà succedere di dover attendere in coda nei mezzanini e alle fermate di bus e tram prima di poter salire. Vanno considerati maggiori tempi di viaggio». Chiede collaborazione ai passeggeri per evitare ressa, dalle fermate alle scale mobili. In metrò verranno ricalibrati sul 50% i sistemi di conteggio automatico dei passeggeri ai tornelli, se necessario verranno bloccati temporaneamente. Sui bus i clienti devono ricordarsi di prenotare sempre la fermata per scendere perchè in caso di raggiunta capacità massima l'autista non effettuerà lo stop.
Qualche numero: Atm sta impiegando 400 persone per sanificare i mezzi, ci sono almeno 600 dispenser di gel alle fermate, ad oggi garantisce oltre 25mila corse in superficie al giorno e 1.400 in metrò. Anche Trenord adeguerà la capienza (ma i passeggeri sono già scesi al 35%) e indicherà sui vagone il numero massimo di posti in piedi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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