La sinistra si rivolta: «No a un manager» Sel pronta a rompere

La mossa del presidente del Consiglio bocciata dal braccio destro di Pisapia e dall'ala più radicale della coalizione

Matteo Renzi accelera su Giuseppe Sala sindaco, ma va a sbattere contro il muro della sinistra, e non solo. Il pressing del premier sul commissario Expo trova paletti da Sel, a Rifondazione e persino nel coordinatore di quel movimento arancione che nel 2011 diede la spinta decisiva alla vittoria di Pisapia a Milano. Paolo Limonta, braccio destro del sindaco e anima dei comitati civici, dice chiaro che «non sarebbe un candidato di continuità con Pisapia, non c'entra col percorso avviato dal 2010 e che ha contraddistinto l'attività della giunta. Ha fatto il manager, seguendo Expo, e Milano non ha bisogno di un manager ma di un sindaco che abbia una visione molto ampia e continui a mettere cuore e passione in una città molto complessa». Per tutta l'estate ha tenuto banco il tormentone «Giuliano ripensaci», oggi alla festa del Pd il sindaco dovrebbe chiudere definitivamente il refrain. La porta anche secondo Limonta è sbarrata: «È un film giornalistico. Giuliano è una persona seria, nel momento in cui dice una cosa importante come “non mi ricandido più” poi non torna sulle proprie posizioni perché stimolate da giornalisti o vari politici di turno».

Basilio Rizzo, presidente dell'aula e esponente della sinistra radicale, è un «no Expo» da tempi non sospetti e dice chiaro che «se Sala fosse il candidato non avrebbe più senso l'attuale perimetro della coalizione. Quali sono le sue credenziali dal punto di vista politico? E chi non è convinto del modo in cui è stata gestita tutta la partita Expo dovrebbe riconoscerlo come candidato?». Sala a parte, sono già scesi in campo Lele Fiano, Pier Majorino e Roberto Caputo e altri si scaldano: si fanno i nomi di Francesca Balzani, Ada Lucia De Cesaria, Stefano Boeri, Umberto Ambrosoli. Secondo Rizzo «le primarie dovranno essere a doppio turno, col ballottaggio tra i 2-3 più votati». Ma l'ipotesi Sala potrebbe aprire scenari diversi. Sel ha già manifestato l'appoggio all'assessore Majorino. Ma partecipare alle primarie significa accettare il risultato, ragiona il consigliere di Sel Luca Gibillini, quindi anche una eventuale vittoria del commissario. «Se si candiderà davvero dovremo decidere se partecipare o meno alle consultazioni, non conosciamo le sue idee politiche». Al capogruppo Mirko Mazzali «Sala piace molto meno di Renzi», e ha detto tutto.

I segretari locali del Pd, Alessandro Alfieri e Pietro Bussolati, per ora non si sbilanciano: «Non è un mistero che sia una persona stimata dal premier e dai dirigenti Pd, e ha ragione Matteo quando dice che va lasciato tranquillo, deve chiudere bene Expo ed è la nostra priorità». Il coordinatore cittadino di Fi Giulio Gallera comprende l'imbarazzo a sinistra, ricorda che «Sala è stato dg con il sindaco Letizia Moratti».

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