Sit in per i marò e Pisapia va dal console

Sit in per i marò e Pisapia va dal console

Dopo una settimana di silenzio, pressato da un’opinione pubblica che chiede anche all’amministrazione comunale di mobilitarsi per i due marò arrestati in India, Giuliano Pisapia scende in campo. Il primo cittadino infatti ha chiesto di incontrare il console generale indiano a Milano. Nel frattempo l’associazione dei commercianti «Per Milano» ha chiesto agli iscritti di appendere alle loro vetrine le foto dei soldati, mentre il gruppo «Lealtà-Azione» ha volantinato davanti al consolato indiano.
Da tre settimane l’intero Paese sta seguendo con grande apprensione la vicenda dei due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, fermati dalle autorità indiane. Sono accusati di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati in procinto di attaccare la petroliera italiana Enrica Lexie. Note le obiezioni di Roma: i fucilieri non hanno sparato ai pescatori e in ogni caso l’incidente è avvenuto in acque territoriali per cui la giurisdizione è italiana. Osservazioni finora respinte dalle autorità indiane, nonostante siano state fatte proprie anche dall’Unione europea. In questi giorni, l’intero Paese ha avviato una campagna di sensibilizzazione e di pressione internazionale finalizzata a riportare a casa i nostri soldati. A Milano in particolare, l’opposizione di centrodestra ha chiesto al sindaco di appendere le foto dei due fucilieri a Palazzo Marino, ricevendo di fatto un rifiuto giustificato da problemi procedurali. Ieri la parziale inversione di rotta: niente foto ma Giuliano Pisapia, incontrerà domenica 11 marzo, il console generale della Repubblica Indiana, Sanjay Kumar Verma, per manifestare la sua preoccupazione riguardo al vicenda dei due militari italiani. A scanso di equivoci Palazzo Marino precisa che «l’incontro è stato espressamente voluto e chiesto dal primo cittadino del capoluogo lombardo».
Ieri intanto Giorgio Montingelli, presidente del coordinamento «Per Milano» che raggruppa 64 «associazioni di via», ha invitato tutti gli iscritti a scaricare dal sito del Giornale la locandina con i volti dei due marò, appenderla alla loro vetrine, fotografarle e rimandare quindi le immagini al Giornale. Sempre ieri alle 18.30 in via Larga 16, sede del consolato generale dell’India, una ventina di aderenti all’associazione culturale «Lealta-Azione» hanno riprodotto le foto dei soldati su migliaia di volantini distribuiti ai passanti. Spostati dalla polizia in piazza Missori, hanno poi dato vita a un presidio, esponendo un enorme striscione: «Non ci pensa Pisapia, ci pensa Milano. Portiamoli a casa».
Rimane alta invece la polemica con i poliziotti, che il 1° marzo erano andati a protestare sotto Palazzo Marino contro la nomina di Maurizio Azzollini, fotografato nel ’77 mentre sparava contro la polizia, a capo gabinetto del vice sindaco Maria Grazia Guida. Dopo che il sindaco si è rifiutato di riceverli, gli agenti hanno incontrato una delegazione del Pdl guidata da Riccardo De Corato. Oggi alle 12 gli stessi poliziotti andranno in via Schievano a lavare la lapide dei tre colleghi Cestari, Santoro e Tatulli uccisi dalle Br nel 1980.

Imbrattata durante l’ultimo corteo infatti non è ancora stata ripulita dal Comune. Con loro anche il coordinatore cittadino Pdl, Giulio Gallera, il suo vice Marco Osnato e il presidente uscente di Zona 6 Massimo Girtanner.

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