Antonio RuzzoOrmai si guarda il cielo. Lo ha detto quasi rassegnato pochi giorni fa anche l'assessore al traffico del Comune Pierfrancesco Maran che non resta che aspettare la pioggia. É come issare bandiera bianca. E invece non piove. Non piove e non nevica e così le polveri e tutto ciò che l'acqua o la neve spazzerebbero via restano. Restano a rendere l'aria irrespirabile con il doppio o quasi delle concentrazioni degli inquinanti rilevati da quasi tutte le centraline delle città. E anche, se mai come in questo caso, di «mezzo gaudio» proprio non si può parlare non va meglio in periferia, non va meglio nell'hinterland e non va meglio in una Pianura Padana che più o meno è tutta nelle stesse condizioni di estrema sofferenza ambientale. Il bollettino meteo non annuncia nulla di buono: «Non sono previste precipitazioni nei prossimi giorni sulla Lombardia- spiega il servizio Meteorologico Regionale di Arpa- e le condizioni meteo neutre sono debolmente favorevoli all'accumulo di inquinanti». Così si continuerà ad avere i colletti sporchi delle camicie, a doversi lavare i capelli tutti i giorni e ad avere la bocca amara dopo una corsa o una pedalata. E a nulla, o comunque a pochissimo, servono l'Area C, il blocco dei motori diesel euro 3 senza il fap e il biglietto Atm di 24ore a 1,50 euro: tanto chi è abituato a usare l'auto continuerà a farlo. E a nulla serve abbassare di due gradi i termosifoni di due gradi quando poi a Palazzo Marino i riscaldamenti vanno a 23, come ha rivelato ieri sera una troupe di Striscia la Notizia che ha consegnato il tapiro al sindaco Giuliano Pisapia. Probabilmente è impossibile ma andrebbero fatte scelte impopolari e più drastiche per la tutela della salute pubblica come il blocco del traffico per far fronte a un'emergenza che, tapiri a parte, ormai è seria. Sono tre settimane che va così, 23 giorni per la precisione. L'altroieri in zona città Studi le centraline dell'Arpa hanno fatto registrare una concentrazione media di Pm10 di 110 microgrammi per metro cubo, oltre il doppio del valore limite di 50 microgrammi. Pm10 alle stelle anche a Monza, con 104 microgrammi per metro cubo registrati dalla centralina Machiavelli, e a Pavia Minerva, con 106 microgrammi al metro cubo. Valori ben lontani dai 7 microgrammi al metro cubo di Moggio, piccolo comune del lecchese. Dall'inizio dell'anno ad oggi è Milano, con 86 giorni, a guidare la classifica delle città che hanno superato il limite stabilito dalla legge di 35 giorni all'anno con concentrazioni superiori a 50 microgrammi per metro cubo per le polveri sottili PM10. Seguono Torino con 73 giorni, Napoli con 59 e Roma con 49. Lo anticipa Legambiente ch ogni anno, mediante la campagna di monitoraggio «PM10 ti tengo d'occhio», stila la classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato, con almeno una centralina urbana, la soglia limite giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili. Nel redigere questa classifica, spiega l'associazione ambientalista, «si è presa come riferimento la centralina peggiore presente in città, quella che ha registrato il maggior numero di superamenti.
È stato scelto questo criterio per il confronto tra le città perché le Regioni scelgono modalità diverse nella comunicazione dei dati e nel conteggio dei superamenti. La centralina peggiore - precisa Legambiente - sicuramente non è indicativa della qualità media dell'aria di tutto il perimetro urbano, ma riporta la situazione più critica».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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