Le violente folate di vento dei giorni scorsi hanno reso più respirabile l'aria della nostra città. Nella provincia di Milano, dove sono attive le misure temporanee dal primo gennaio, la media di Pm10 si è assestata a 26.5 microgrammi per metro cubo. Da oggi quindi decadono le misure di primo livello previste dal Protocollo Aria, sottoscritto dalle Regioni del bacino Padano. Tradotto: sono sospesi il divieto di circolazione per i veicoli privati diesel Euro 4, il divieto di superare la temperatura di 19 gradi nelle abitazioni e negli esercizi commerciali e il divieto di utilizzare sistemi di riscaldamento domestico a legna non efficiente.
Sulla pagina dedicata del sito della Regione (www.l15.regione.lombardia.it/accordo-aria) è possibile consultare aggiornamenti, informazioni sulle misure attive, dati sulla qualità dell'aria, comuni coinvolti e provvedimenti.
Peccato che non tutti i cittadini o i lombardi in generale siano sempre informati per tempo delle limitazioni temporanee della circolazione. «In occasione degli ultimi blocchi per i diesel Euro 4 - spiega Otello Ruggeri, coordinatore di Forza Italia nel Municipio 2 - sono stati numerosi i cittadini che hanno appreso del provvedimento solo dopo essersi già messi in auto, o, ancora peggio, che hanno circolato tranquillamente fino alla sospensione, senza rendersi conto di commettere un illecito». La tecnologia può venire in aiuto di tutti: per questo il capogruppo in consiglio comunale Fabrizio De Pasquale, presenterà una mozione volta a impegnare Palazzo Marino a dotarsi di uno strumento tecnologico con cui inviare un messaggio a tutte le persone interessate dal provvedimento. «Nonostante le vanterie della Giunta Sala per avere reso Milano una smart city, ad oggi l'amministrazione non dispone ancora di uno strumento che le consenta di conversare direttamente con i cittadini aggiunge De Pasquale . I blocchi del traffico sono spesso decisi nel tardo pomeriggio e resi noti attraverso comunicati stampa accessibili a pochi e non sempre ripresi dai Tg della sera ed in ogni caso limitati alle edizioni locali, mentre la stampa, visto il ripetersi di questi eventi, li mette sempre meno in evidenza. Sono quindi sempre di più i cittadini che circolano ignari dell'entrata in vigore del provvedimento esponendosi a sanzioni a causa dell'incapacità del Comune di comunicare in modo adeguato.
Un'applicazione per avvisarli è sicuramente la soluzione migliore, sia in questa situazione, sia in molte altre in cui potrebbe essere utile inviare comunicazioni ai milanesi». De Pasquale invoca poi l'intervento di uno sponsor per il finanziamento dell'app «per non aggiungere altri soldi alle spese faraoniche di Area B che costa 13 milioni alla città, di cui 500mila euro di comunicazione».
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