Smog, poche proposte e tanto fumo

Veleni di nuovo sopra la soglia di attenzione. Ma dai tre candidati alle primarie della sinistra nessuna idea

Antonio RuzzoSu è giù, leggendo i dati delle centraline antismog. Anche se il peggio deve arrivare perchè da domani la città sarà di nuovo a pieno regime e allora l'aria potrebbe tornare davvero pesante. Come prima di Natale. Intanto, come previsto nei giorni scorsi quando le polveri sottili erano in risalita costante, l'altroieri sono stati superati i livelli di guardia sia nell'agglomerato urbano ( 67 microgrammi per metro cubo) sia in città dove sono arrivate a toccare anche i 60 microgrammi per metro cubo. Ieri invece dovrebbe essere andata meglio visto che ha piovuto ma la prova del nove si avrà solo quando saranno ufficializzate le nuove rilevazioni dell'Arpa. Però l'emergenza aria è ormai una costante e martedì se ne occuperà anche il consiglio regionale che dovrà discutere una mozione presentata dal PD che chiede misure adeguate, una strategia comune e una regia per la Lombardia che coinvolga però anche le altre Regioni del Bacino padano. Di smog si discute quindi, spesso si polemizza e molto se ne parla. E se ne sta parlando anche tra i candidati sindaco al Comune di Milano. E' inevitabile che il tema ambientale sia al centro della campagna elettorale a cominciare dalle primarie della sinistra per cui si voterà all'inizio di febbraio. Molte cose sinceramente sembrano già sentite e già dette. A cominciare da Giuseppe Sala che, nel faccia a faccia con Pierfrancesco Majorino un paio di giorni fa all'Anteo ha rassicurato tutti dicendo che non ha nessuna intenzione di allargare Area C: «Bisogna andare avanti con i lavori delle metropolitane- ha annunciato- e con la sostituzione delle vecchie caldaie». L'ex city manager della Moratti, non ha spiegato però se, per cambiare le caldaie, ognuno debba far da sè oppure abbia in mente una politica di incentivi per dare una mano a chi magari a fine mese ha altre preoccupazioni. Basta aver pazienza. La posizione di Majorino invece è nota: «Di fronte allo smog ci serve una proposta politica più radicale e senza timori- aveva scritto poche settimane fa sul suo profilo di Facebook l'assessore al Welfare- Penso a Oslo che punta a essere una città senz'auto entro il 2019. La nostra direzione deve essere quella. Senza tentennamenti e a passo più spedito...». Auto al bando quindi per migliorare la qualità dell'aria come aveva promesso Pisapia con risultati che però sono quelli che sono. E come vorrebbe fare la sua collega di Giunta, il vicensindaco Francesca Balzani, lei pure in corsa per candidarsi a Palazzo Marino: «Limitare l'ingresso di auto a Milano con nuovi posteggi remoti, riorganizzare il trasporto pubblico, creare più aree verdi, rinnovare le caldaie e investire sul car sharing, soprattutto su quello che punta sulle auto elettriche». Una bella lista della spesa che però viene da chiedersi come mai il vicesindaco presenta solo ora in campagna elettorale e come mai non ha cominciato a spuntare già prima, cioè da quando più o meno un anno fa ha preso il posto di Lucia De Cesaris. Nulla di nuovo quindi. Nulla di sorprendente come sottolinea un altro candidato al Comune, Corrado Passera: «Dopo avere portato a compimento i lavori delle giunte precedenti -spiega- dai tre candidati alle primarie non è venuta alcuna idea nuova, originale o, quanto meno, coraggiosa.

Da Majorino e Balzani non ci si poteva attendere nulla di diverso visto che sono espressione di questa giunta e non possono certo rinnegare quel che hanno o non hanno fatto, ma anche Sala lo ha detto chiaramente che intende lavorare meglio su quello che c'è già, senza dunque provare neppure a immaginare di fare nulla di nuovo. Del resto le immagini di lui con 7 assessori della giunta Pisapia schierati dalla sua parte non lasciano dubbi».

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